(nomi omessi per proteggere gli autori della lettera)

Per favore accetta i miei omaggi, caro Guru Maharaja!

Ora sto attraversando una prova molto severa e racconterò la mia storia dall’inizio: 32 ore prima dell’inizio della guerra, le persone hanno cominciato a ricevere degli strani SMS. Dicevano che la guerra stava iniziando e che dovevamo lasciare la città. In quel giorno, alla sera abbiamo cantato i Santi Nomi del Signore nel tempio. Io e una devota che è la mia guida spirituale ci siamo rivolti a [nome omesso] per avere istruzioni sul da farsi, ma non abbiamo ricevuto indicazioni concrete.

Il giorno successivo, si sentivano già delle esplosioni. Non abbiamo dormito tutta la notte. Al mattino ho chiamato la mia guida spirituale e lei mi ha invitata a casa sua, abbiamo anche preso con noi un’altra mataji con un bambino e ci siamo sistemati da lei. Poi sono venute da noi altre 3 famiglie dalla periferia, di conseguenza eravamo in 18. Tre giorni dopo, luce, acqua e gas sono stati tagliati.

Avevamo una scorta minima di cibo e acqua, ma siamo stati molto fortunati e Krishna ci ha fornito cibo in abbondanza. Ci trovavamo al momento giusto nel posto giusto. È stato aperto un grande spaccio all’ingrosso per i militari e abbiamo avuto una grande quantità di prodotti. Siamo riusciti a contattare altri devoti in modo che anche loro potessero fare scorta di cibo. Consegnavamo degli alimenti a tante famiglie, quando in qualche modo era ancora possibile spostarsi per la città. Abbiamo raccolto acqua piovana e neve. Abbiamo assegnato compiti, cucinato il prasadam, letto lo Srimad Bhagavatam e cantato il kirtan. Abbiamo vissuto in questo modo per due settimane finché non hanno iniziato a bombardarci con gli aerei.

Non lontano da casa nostra c’erano delle attrezzature militari e le esplosioni dei grad [un tipo di fucile d’assalto] erano molto udibili. La prima volta che una bomba ha colpito le vicinanze, la casa è rimasta in piedi. Avevamo molta paura e ci siamo rifugiati in due minuscole stanze dove c’erano porte e finestre strette e alte. Queste erano le due stanze più sicure della casa. Quella notte vicino a noi sono cadute circa cinque bombe aeree. Tutti pensavamo che non saremmo sopravvissuti fino al mattino. L’ultima bomba è caduta così vicino che tutti i vetri sono volati via insieme agli infissi e alle porte, sono rimaste solo le pareti.

Nel cuore della notte, con i nostri vicini siamo corsi a nascondere i bambini in un piccolo seminterrato, mentre noi siamo rimasti a casa ad aspettare l’alba. Raccogliendo tutto ciò che era rimasto, e correndo spesso al rifugio, prendevamo le auto per andare da altri devoti che si nascondevano nei seminterrati. Sotto le esplosioni delle bombe, uscivamo a malapena di casa e cercavamo di stare al sicuro. Dei devoti coraggiosi andavano a procurarsi delle grandi scorte di cibo e tornavano a casa sani e salvi. Siamo rimasti molto scioccati. Era inquietante e spaventoso! Solo il kirtan ci ha salvato da questo stato di terribile paura. Abbiamo vissuto lì per molti altri giorni e ogni giorno venivano da noi sempre più devoti. Poi ci è arrivata l’informazione che un posto di blocco era stato bombardato e diversi devoti, incluso me, si sono avventurati per andare a Berdiansk e grazie a Dio ci siamo riusciti. Abbiamo richiamato i restanti devoti e al mattino sono partiti con noi. Un paio di giorni dopo ci siamo trasferiti a Zaporizia e lungo la strada siamo stati fermati a un posto di blocco. Grazie a Dio, non siamo stati bloccati e siamo riusciti a ripartire.

A Zaporizia siamo stati ricevuti dai devoti. Abbiamo passato lì la notte e siamo andati a Dnipro. Anche qui siamo stati ricevuti da devoti misericordiosi.

Con un piccolo gruppo di devoti abbiamo deciso di andare nella comunità in Danimarca, a Copenaghen. Ci stanno aspettando lì, e domani, 21 marzo, dobbiamo prendere un treno per la Polonia e poi per la Danimarca.

Ho cercato di accettare la situazione così com’è senza farmi coinvolgere dalla politica. Ho cercato di pensare a Krishna tutto il tempo, specialmente quando era molto spaventoso, ma è stato molto difficile.

La mia mente era accecata, anche durante i pesanti bombardamenti ho pregato, ma nella mia mente non riuscivo nemmeno a immaginare Krishna, non era chiaro, per un momento tutto era sfocato. C’era solo paura. Ho accettato questa paura come il karma per tutti gli esseri viventi che ho ucciso. E’ stata un’opportunità per essere purificati e pregare, pregare sinceramente per rimuovere tutte le maschere.

Poco prima dell’inizio della guerra, ho fatto un sogno su Srila Prabhupada. Molti devoti erano in piedi in una stanza semi-buia di fronte alla murti di Srila Prabhupada quando, improvvisamente, ho visto uscire del vapore dalla sua bocca; lui ha respirato, si è alzato ed è andato in mezzo alla folla, tutta la gente si è precipitata verso di lui. E’ iniziata una fuga precipitosa. Prabhupada si è voltato con uno sguardo molto triste e preoccupato, e guardava in lontananza.

Ho pensato che fosse la fine della vita, che avremmo lasciato il corpo e che Srila Prabhupada fosse venuto a prenderci. Ma dopo che non abbiamo avuto nemmeno un solo graffio dai bombardamenti, mi sono resa conto che Krishna, Srila Prabhupada e tutti i devoti ci stavano proteggendo.

Inoltre, il fatto che, misericordiosamente, mi hai dato rifugio ai tuoi piedi di loto ha accresciuto la mia fiducia nel fatto che Krishna non lascia mai i Suoi devoti.

Oggi tutti i devoti di Mariupol sono vivi, anche se non tutti sono riusciti a lasciare la città. Tutto quello che è materiale ha perso il suo valore, i desideri stupidi, le aspirazioni, tutto questo ha perso il suo dolce sapore. La fede si è intensificata, Krishna ci ha concesso una misericordia speciale e portandoci via tutto, lasciandoci i suoi Santi Nomi, che sono tutto.

Al contrario, ho provato una dolcezza e una gioia intensa mentre cantavo e mettevo tutto nelle mani di Krishna, anche se vi sono stata forzata. Sono grata per questa esperienza, anche se è stata molto dolorosa. Ma intendo continuare a servire Krishna e tutti i Suoi servitori con ancora maggiore entusiasmo.

Grazie molte, per tua grazia ho acquisito molti beni preziosi. In questa guerra, sono nata come servitrice di un servitore, e questo fatto, che è il più importante della mia vita, ha annullato tutte le avversità.