Damodara (Krishna) rubacchia il burro delle gopi anziane

Quando incontrai per la prima volta la coscienza di Krishna, diedi a un collega di lavoro una copia della Sri Isopanisad commentata da Srila Prabhupada. Il giorno seguente il mio collega mi disse che non era d’accordo sul fatto che Dio potesse essere immorale.

Ecco quello che leggiamo nel commento di Prabhupada al mantra n.15 di questo libro:

Quando giocava la parte di un impertinente ladro di burro, tutti i Suoi amici godevano di una felicità celeste. La fama del Signore come ladro di burro non è riprovevole perché rubando il burro il Signore dava piacere ai Suoi puri devoti.

Apparentemente la giustificazione di Prabhupada per il rubacchiare di Krishna non era stata sufficiente per soddisfare il mio collega. Ma io l’avevo trovata convincente. Il rubare è immorale per noi, perché se uno ruba, l’altra persona ne diventa vittima. Ma nessuno si sente danneggiato quando Krishna ruba il burro. I residenti di Vrindavana provano una grande gioia nel vedere gli scherzi di Krishna. Gli adulti spesso si deliziano quando scoprono un bambino che con innocenza fa delle birichinate. E quando quel bambino è Dio, la gioia diventa infinita. Oltre questo, Dio in effetti non può rubare nulla perché tutto Gli appartiene in quanto Egli ha creato ogni cosa. Krishna non può fare nulla di immorale perché è la Verità Assoluta. La parola ‘assoluto’ viene usata spesso nei libri di Srila Prabhupada e nei suoi insegnamenti, e noi che lo seguiamo, la utilizziamo ad esempio per spiegare perché Krishna e i Suoi nomi sono identici: noi diciamo che la ragione è che Krishna è assoluto. Un arguto ascoltatore potrebbe chiedere: “Cosa intendi per ‘assoluto’?” Il vocabolario della lingua inglese ‘Oxford’ dà un certo numero di significati del termine, inclusi i seguenti, che considero di rilievo per ciò che voglio illustrare: “libero da imperfezioni o qualifiche, da interferenze, connessioni, da relatività, paragoni e dipendenza.”

Tutto questo implica che essendo Krishna assoluto, come le Scritture Vediche confermano, le Sue azioni sono oltre il giudizio della nostra prospettiva relativa. Tutto quello che fa è buono per definizione. Egli è il Supremo Bene, la Bontà Personificata.

Prabhupada ha presentato un’altra prospettiva riguardo questa idea quando cita un proverbio che dice che il re è al di sopra della legge. Come mai? Perché promulga le leggi e può semplicemnete decidere lui stesso di non seguirle. Nelle memorabili parole di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati, Krishna è “L’Autocrate Trascendentale”. Egli è oltre il nostro giudizio.

Nello Srimad Bhagavatam (10.33.28-29) Maharaja Pariksit chiese:

O fedele sostenitore dei voti, per favore dissipa il nostro dubbio spiegandoci qual era l’intento del Signore degli Yadu, che è soddisfatto in Sé stesso, quando si comportò in modo così riprovevole.

E Sukadeva Gosvami rispose:

Lo status di coloro che hanno grande potere di controllo non è sminuito da alcuna trasgressione morale apparentemente audace che si può riscontrare in loro, perché essi sono simili al fuoco che divora tutto ciò che lo alimenta ma rimane incontaminato.

Krishna non è solo uno dei tanti “potenti controllori”, Lui è l’Origine del potere di tutti in quanto il Suo è illimitato.

Krishna dice nella Bhagavad gita che una delle ragioni per le quali discende in questo mondo è quello di ristabilire i principi religiosi. Quindi Egli è certamente propenso alla moralità. Ma Egli discende anche per dimostrare di essere Dio, e un modo con cui fa questo è quello di compiere imprese straordinarie, che includono anche degli atti di straordinaria “immoralità’’, che confermano la Sua potenza.

Nagaraja das

(dalla rivista Back To Godhead, settembre/ottobre 2017)