L’autore di questa meditazione ci riempie letteralmente di calore e di luce per accompagnarci davanti all’altare delle amate Divinità nel periodo più dolce dell’anno, il mese di Kartika, un mese ricco di festività, che è anche il mese di Srimati Radharani.

Un momento molto amato tra le pratiche di devozione che ci ispira il mese di Kartika, è quello importantissimo di cantare le dolcissime preghiere del Damodarastakam e di offrire delle candeline o delle lampade al Signore.

Accendere la candela significa accendere lo spirito, la fiamma interiore, consumare la cera che si trova all’esterno, la carne; integrare il corpo e l’anima che si uniscono nella luminosa e purificante natura del fuoco.

Kartika è il momento per riaffermare i nostri voti e aumentare il nostro servire, e questa offerta del fuoco illumina lo spirito di dedizione e ispira il cuore a bruciare dal desiderio di seva. Nella radiosità del cuore che arde, percepiamo la vita in modo più completo e ci ricordiamo nuovamente della nostra vera natura spirituale.

Nella luce dell’eternità, i nostri sforzi quotidiani si consumano sempre più nel fuoco del cuore, che brucia per avere un amore più grande. Questo amore non muore mai, ma brilla per sempre, come quella che è la luce del mondo, la radiosità della bhakti, rappresentata dai raggi del sole.

Mettiamo le nostre candeline nella sabbia ai piedi di loto di Damodara, e notiamo come esse luccicano e poi si smorzano, e vediamo come la lucentezza delle Sue unghie brilla come una serie infinita di lune che luccicano nella luce di innumerevoli devoti. Gli infiniti riflessi simbolizzano la natura eterna di questa semplice cerimonia dell’offrire una piccola fiamma al nostro amatissimo Signore.

Varsana Swami