Hare Krishna cari devoti. Anche se sono molto insignificante, ho un messaggio che non vedo l’ora di condividere con voi. Seguendo il principio che una persona saggia può prendere dell’oro anche da un luogo sporco, vi prego di prendere in considerazione la cosa e non siate prevenuti dalla mia mancanza di qualifiche.

Per iniziare, permettetemi di raccontarvi un po’ di me. Sono diventata devota a Londra nel 1981; nel 1995 ero sposata con tre bambini piccoli, e mio marito, Krishna Dharma prabhu, aveva aperto e gestiva un centro Hare Krishna a Manchester, nel Regno Unito.

Verso la fine del 1995, mi sono ritrovata ad avere molti problemi nella vita e il risultato di tutto questo è stato che la mia fede in Krishna ne è rimasta scossa. Un giorno mentre ero seduta in cucina stavo prendendo in considerazione l’idea di lasciare la Coscienza di Krishna, quando una voce dentro di me mi avvertì che se me ne fossi andata, avrei sofferto molto. La vocina mi esortò a studiare i libri di Srila Prabhupada. Per fortuna, ho ascoltato quel consiglio. Quando i miei figli furono a letto, iniziò a studiare sistematicamente la Bhagavad-Gita così com’è. Nel corso dei successivi cinque o sei anni, questo studio personale si è trasformato in dialoghi quotidiani con mio marito. All’inizio le nostre discussioni erano polemiche e spiacevoli, ma ascoltando le lezioni di Srila Prabhupada, abbiamo ricevuto delle istruzioni che ci hanno aiutato a migliorare il modo in cui agivamo tra di noi. Abbiamo raccolto molte di queste istruzioni e le abbiamo condivise nella sezione “Principi” del nostro sito: www.improvingsanga.com.

Dopo molti anni passati a discutere della Bhagavad-Gita utilizzando i principi che adottiamo sul nostro sito, ho fatto un’incredibile scoperta che vorrei condividere con voi. La scoperta riguarda le due frasi che si trovano in apertura della Bhagavad-Gita di Srila Prabhupada, che cito di seguito. Per favore, prendetevi un momento per seguire quello voglio condividere con voi, perché sono sicura che ne trarrete grandi benefici.

BG 1.1 spiegazione:

La Bhagavad-gita è un testo sacro molto diffuso, che espone la scienza di Dio ed è riassunto nella Gita Mahatmya (“Le glorie della Bhagavad-gita”). Questo testo consiglia uno studio molto attento della Bhagavad-Gita sotto la guida di una persona che è devota a Sri Krishna e raccomanda di cercare di capirne il significato senza darne un’interpretazione personale.

Ora facciamo quello che raccomanda Srila Prabhupada nella seconda frase di questa spiegazione ed esaminiamo le affermazioni di cui sopra.

Prima frase: Srila Prabhupada ci dice che la Bhagavad-gita è una scienza teistica. In altre parole, ci dà una conoscenza sistematica di Dio e del suo rapporto con noi e il mondo. È una scienza perché questa conoscenza può essere verificata praticamente. Srila Prabhupada ci dice anche che l’essenza (o riassunto) di questa scienza (la Bhagavad-gita) è ripetuta nella Gita Mahatmya.

Per molti anni non sono riuscita a capire il significato di questa frase, finché un giorno ho posto le domande giuste che mi hanno aiutato ad accedere questo tesoro nascosto. Le domande che ho fatto sono state:

  1. Qual è il riassunto della Bhagavad-Gita?
  2. Cos’è la Gita Mahatmya?
  3. Dove nella Gita Mahatmya possiamo trovare il riassunto della Bhagavad-Gita?

Prima di leggere le mie risposte a queste domande, prendetevi un momento per darvi delle risposte.

Qual è il riassunto della Bhagavad-Gita? Nella sua spiegazione al verso 18.66 della Bhagavad-Gita Srila Prabhupada scrive:

Ora, riassumendo la Bhagavad-gita, il Signore chiede ad Arjuna di rifiutare tutte queste vie, per abbandonarsi semplicemente a Lui. Con questo abbandono, Arjuna sarà libero dalle conseguenze di tutti i suoi atti colpevoli, poiché il Signore in persona gli promette di proteggerlo.

In altre parole, Srila Prabhupada ci sta dicendo che il verso 18.66 è il riassunto della Gita. Ora possiamo capire che la verità più importante della Bhagavad-Gita è che se ci affidiamo a lui, Krishna stesso ci proteggerà da tutte le nostre reazioni del peccato.

Cos’è la Gita Mahatmya? Per molti anni ho pensato che Srila Prabhupada si riferisse a un capitolo del Padma Purana, che è una conversazione tra Shiva e Parvati. Ho letto quel capitolo molte volte ma non ho trovato nulla che somigliasse a quello della BG 18.66. Così il significato di questa frase mi rimaneva nascosto. Poi un giorno, un nostro amico mi fece notare che Srila Prabhupada alla fine della sua introduzione alla Gita cita un’altra Gita Mahatmya. La sua introduzione era stata tolta nella prima edizione McMillan della Bhagavad-gita così com’è, ma era stata inserita integralmente nella nuova edizione. La voce di Srila Prabhupada che enuncia questa introduzione è ancora disponibile e potete trovarla qui se desiderate verificare che l’introduzione dell’edizione rivista sia effettivamente quello che Srila Prabhupada ha detto.

Ecco di seguito l’intera sezione che riguarda l’introduzione di Srila Prabhupada in cui cita la Gita Mahatmya:

In conclusione, la Bhagavad-Gita è una letteratura trascendentale che si dovrebbe leggere con attenzione. Gītā-śāstram idaṁ puṇyaṁ yaḥ paṭhet prayataḥ pumān: se si seguono correttamente le istruzioni della Bhagavad-gītā, si può essere liberati da tutte le sofferenze e le ansietà della vita. Bhaya-śokādi-varjitaḥ. Si verrà liberati da tutte le paure in questa vita e la prossima vita sarà spirituale (Gītā-māhātmya 1).

C’è anche un ulteriore vantaggio:

gītādhyāyana-śīlasya

prāṇāyāma-parasya ca

naiva santi hi pāpāni

pūrva-janma-kṛtāni ca

‘Se qualcuno legge la Bhagavad-gītā con molta sincerità e serietà, allora per grazia del Signore le reazioni dei suoi peccati passati non agiranno su di lui.’ (Gītā-māhātmya 2) Il Signore dice a gran voce nell’ultima parte della Bhagavad-gītā (18.66):

sarva-dharmān parityajya

mām ekaṁ śaraṇaṁ vraja

ahaṁ tvāṁ sarva-pāpebhyo

mokṣayiṣyāmi mā śucaḥ

‘Abbandona ogni forma di religione e arrenditi semplicemente a Me. Ti libererò da tutte le reazioni del peccato. Non temere.’ Così il Signore si assume tutta la responsabilità per chi si arrende a Lui, ed Egli immunizza quella persona da tutte le reazioni dei peccati.

mala-nirmocanaṁ puṁsāṁ

jala-snānaṁ cenare cenare

sakṛd gītāmṛta-snānaṁ

saṁsāra-mala-nāśanam

‘Ci si può purificare ogni giorno facendo un bagno, ma se si fa un bagno anche una sola volta nell’acqua sacra del Gange della Bhagavad-gītā, per lui la sporcizia della vita materiale è completamente sconfitta.’ (Gītā-māhātmya 3)

gītā su-gītā kartavyā

kim anyaiḥ śāstra-vistaraiḥ

yā svayaṁ padmanābhasya

mukha-padmad viniḥsrtā

Poiché la Bhagavad-gītā è enunciata da Dio, la Persona Suprema, non è necessario leggere nessun’altra letteratura vedica. Basta ascoltare e leggere attentamente e regolarmente la Bhagavad-gītā. Nell’era attuale, le persone sono così assorte dalle attività mondane che per loro non è possibile leggere tutta la letteratura vedica. Ma questo non è necessario. Questo libro, la Bhagavad-gītā, sarà sufficiente perché è l’essenza di tutte la letteratura vedica e specialmente perché è enunciata da Dio, la Persona Suprema. (Gītā-māhātmya 4)

E’ detto:

bhāratāmṛta-sarvasvaṁ

viṣṇu-vaktrād viniḥsṛtam

gītā-gaṅgodakaṁ pitvā

punar janma na vidyate

‘Chi beve l’acqua del Gange ottiene la salvezza, quindi che dire di chi beve il nettare della Bhagavad-gītā? La Bhagavad-gītā è il nettare essenziale del Mahābhārata, ed è pronunciata da Sri Krishna stesso, il Viṣṇu originale.’ (Gītā-māhātmya 5)

La Bhagavad-gītā proviene dalla bocca di Dio, la Persona Suprema, e si dice che il Gange emani dai piedi di loto del Signore. Naturalmente non c’è differenza tra la bocca e i piedi del Signore Supremo, ma da uno studio imparziale possiamo comprendere che la Bhagavad-gītā è ancora più importante delle acque del Gange.

sarvopaniṣado gavo

dogdha gopala-nandanah

pārtho vatsah su-dhīr bhoktā

dugdhaṁ gītāmṛtaṁ mahat

‘Questa Gītopaniṣad, Bhagavad-gītā, l’essenza di tutte le Upaniṣad, è proprio come una mucca, e Sri Krishna, che è famoso per essere un pastorello, sta mungendo questa mucca. Arjuna è proprio come un vitello, e i dotti studiosi e i puri devoti devono bere il latte nettareo della Bhagavad-gītā.’ (Gītā-māhātmya 6)

ekaṁ śāstraṁ devakī-putra-gītam

eko devo devaki-putra eva

eko mantra tasya nāmāni yāni

karmāpy ekaṁ tasya devasya sevā

(Gītā-māhātmya 7)

Al giorno d’oggi, le persone sono molto desiderose di avere una scrittura, un Dio, una religione e un’attività. Pertanto, ekaṁ śāstraṁ devakī-putra-gītam: che ci sia una sola scrittura, una scrittura comune per tutto il mondo, la Bhagavad-gita.

Eko devo devakī-putra eva: che ci sia un solo Dio per il mondo intero – Śrī Krishna.

Eko mantras tasya nāmāni: e un inno, un mantra, una preghiera, il canto del Suo nome:

Hare Kṛṣṇa, Hare Kṛṣṇa, Kṛṣṇa Kṛṣṇa, Hare Hare

Hare Rāma, Hare Rāma, Rāma Rāma, Hare Hare

Karmāpy ekaṁ tasya devasya sevā: e che ci sia solo un modo di agire: il servizio a Dio, la Persona Suprema.

Nella Gita Mahatmya dove si trova il riassunto della Bhagavad-Gita?

Potete vedere che subito dopo aver citato la Gita Mahatmya 2, Prabhupada fa riferimento al verso 18.66. Potete anche notare che il significato dei due versi è molto simile. Entrambi promettono che Krishna ci proteggerà da tutti i nostri peccati passati se facciamo qualcosa.

Azione richiesta Risultato promesso
Bhagavad Gita 18.66 Lascia ogni forma di religione e affidati a me Ti libererò da tutte le reazioni del peccato
Gita Mahatmya 2 Se leggiamo la BG molto sinceramente  e seriamente Allora per la grazia del Signore non saremo colpiti dalle reazioni delle nostre attività negative.

Dovrebbe essere ovvio per la maggior parte dei lettori che il frutto promesso da entrambi i versi è lo stesso: Krishna ci proteggerà da tutte le nostre reazioni peccaminose. Tuttavia si potrebbe pensare che l’azione da compiere che enuncia ciascun verso sia diversa. Potreste pensare che arrendersi a Krishna e leggere la Bhagavad-Gita “molto sinceramente e con completa serietà” siano due cose diverse. Questo è quello che ho pensato anch’io all’inizio finché non ho compreso nella sua frase di apertura il significato del verso 1.1 nel quale Srila Prabhupada mi sta dicendo che il significato della Gita Mahatmya 2 è esattamente lo stesso del verso 18.66: arrendersi a Krishna significa leggere la Gita sinceramente e con tutta serietà.

Ora esaminiamo la seconda frase del verso della BG 1.1 di Srila Prabhupada: “Qui si dice che si dovrebbe leggere la Bhagavad-gītā con molta attenzione con l’aiuto di una persona che è un devoto di Śrī Kṛṣṇa e cercare di capirla senza interpretazioni motivate personalmente. “

Quando Srila Prabhupada scrive ‘Qui si dice’, cosa pensate che intenda? Prendetevi un momento per pensarci prima di leggere quello che ho compreso io.

Comprendo che Prabhupada si sta riferendo alla Gita Mahatyma 2. Ci sta dicendo che nella Gita Mahatmya 2 ci viene detto di leggere la Gita nei seguenti 4 modi:

  1. con molta attenzione,
  2. con l’aiuto di un devoto,
  3. cercando di comprenderla
  4. senza interpretazioni motivate materialmente.

Qualcuno potrebbe obiettare che la Gita Mahatmya 2 dice solo di leggere la Gita sinceramente e con tutta serietà. Ma ho compreso che Srila Prabhupada sta spiegando con le sue parole cosa significa leggere seriamente e sinceramente la Gita. Proprio come la Gita Mahatmya spiega cosa significa arrendersi, Srila Prabhupada spiega ulteriormente questo arrendersi con le sue stesse parole.

Vedete cari devoti, nelle sue due frasi di apertura della Bhagavad-gita, Srila Prabhupada ci sta dicendo in modo misterioso ma essenziale cosa dobbiamo fare per ottenere la protezione di Krishna. Se seguiamo le sue istruzioni in queste frasi iniziali scopriremo questo gioiello nascosto.

Questa comprensione è stata di grandissima ispirazione. Fino a quando non mi sono resa conto di questo, ero confusa sul come avrei dovuto arrendermi. Avrei dovuto donare tutti i miei averi alla ISKCON? Avrei dovuto trasferirmi nell’ashram brahmacharini e fare servizio a tempo pieno? Avevo già fatto entrambe queste cose, eppure nonostante avessi fatto quello che pensavo fosse stato “l’arrendersi a Krishna”, la mia vita era precipitata nel caos. Ma nei cinque anni da quando io e mio marito abbiamo iniziato a leggere quotidianamente la Gita insieme usando i principi che condividiamo sul nostro sito web, la nostra vita è cambiata completamente.

Questo è il motivo per cui sono così desiderosa di condividere questo con gli altri. Nel Kali Yuga, molti di noi soffrono per le reazioni karmiche di una moltitudine di peccati. Questa sofferenza può sembrare insormontabile e insopportabile, ma se impariamo questo piccolo segreto su come arrendersi a Krishna, allora otterremo sollievo molto facilmente. Non importa quanto grandi siano le nostre difficoltà, Krishna ci proteggerà se semplicemente iniziamo a leggere la Bhagavad-gita con l’aiuto di un altro devoto e facciamo del nostro meglio per comprenderla senza interpretazioni motivate materialmente.

Posso testimoniare che Krishna mantiene la sua promessa. Sia io che mio marito nell’infanzia siamo stati vittime di abusi. Quando abbiamo avuto i figli, i nostri traumi infantili hanno cominciato ad emergere. Io soprattutto stavo combattendo con la depressione e delle tendenze suicide. Dopo esserci sposati, invece di pensare a una carriera e al nostro mantenimento, abbiamo aperto un centro ISKCON. All’epoca la decisione sembrava essere buona, ma dopo aver dato alla luce tre figli, l’instabilità della nostra situazione finanziaria ha cominciato a pesare. Nel 1996, eravamo in gravi problemi finanziari, il nostro matrimonio ne soffriva ed entrambi stavamo lottando con le ricadute emotive causate dal nostro difficile passato. Ho provato il forte timore che avremmo potuto andare sul lastrico e che avremmo fatto soffrire anche i nostri figli. Ma grazie al solo fatto di ampliare il nostro sankirtan yajna includendo la discussione quotidiano della Gita insieme e il tentativo di comprenderla “senza interpretazioni motivate personalmente”, tutti i nostri problemi sono stati costantemente e magicamente risolti. Il comune ci ha dato una casa di nuova costruzione nei pressi del Bhaktivedanta Manor e anche se non aveva lavorato fuori della ISKCON per più di 30 anni, mio marito ha trovato un buon lavoro manageriale a cinque minuti a piedi da casa nostra (il modo in cui ha trovato questo lavoro è stato miracoloso, ma descrivere come è successo renderebbe questo articolo troppo lungo). Di conseguenza, abbiamo pagato tutti i nostri debiti. Grazie al fatto che il suo ufficio era così vicino a casa nostra, siamo riusciti a mantenere in famiglia la nostra sadhana quotidiana. Le nostre discussioni spirituali hanno migliorato il nostro matrimonio e il mio benessere psicologico. Ora abbiamo una relazione molto armoniosa e posso dire onestamente che la mia depressione e i miei pensieri suicidi sono una storia del passato. I nostri figli ora sono tutti adulti e sono felici ed equilibrati e hanno una buona relazione con noi.

I principi che condividiamo sul nostro sito web forniscono ulteriori indicazioni su come esaminare gli sastra e su come seguire le istruzioni di Srila Prabhupada di “cercare di comprendere senza interpretazioni motivate materialmente”. Lo abbiamo insegnato a molti devoti nella comunità del Bhaktivedanta Manor, e chi ha incorporato questo nella sua pratica quotidiana ha sperimentato meravigliosi benefici. Recentemente abbiamo creato il nostro sito web (improvingsanga.com) in modo da poter condividere con i devoti di tutto il mondo i principi che ci hanno aiutato. Dateci un’occhiata e non esitate a contattarci se avete bisogno di un’ulteriore supporto. Sono sicura al 100% che anche voi otterrete la protezione di Krishna da tutte le difficoltà della vostra vita recitando ogni giorno 16 giri di japa, discutendo insieme la Bhagavad-Gita così com’è e cercando di comprenderla senza interpretazioni motivate personalmente.

 Hare Krishna.

Cintamani Dhama dasi

(dal sito web dandavats.com)