Il giorno della celebrazione dell’apparizione di Srila Prabhupada, i suoi seguaci celebrano preparando una delle sue pietanze preferite, questi fagottini ai vegetali con spezie.

Ogni mattina nei templi Hare Krishna di tutto il mondo, i devoti si riuniscono per cantare il Sri Sri Gurvastaka, che consiste in otto versi sanscriti che glorificano il maestro spirituale. Questi versi descrivono le caratteristiche di un vero maestro spirituale. Il quarto verso dice che un vero maestro spirituale incoraggia la distribuzione di prasadam. Srila Prabhupada: “La nostra non è una filosofia arida: parlare e poi mandare via le persone. No. Distribuiamo prasadam, un prasadam molto ricco. In ogni tempio offriamo del prasadam a chiunque venga. In ogni tempio abbiamo già da cinquanta a duecento devoti, e anche gli ospiti vengono a prendere il prasadam. Quindi la distribuzione del prasadam è un sintomo del guru.

Il prasadam non è un cibo ordinario, perché il prasadam ha la potenza di farci diventare gradualmente spiritualizzati. Perciò si dice che la comprensione di Dio inizia con la lingua. Impegnando la nostra lingua al servizio del Signore, allora comprendiamo Dio. E qual è questo impegno della lingua? Cantare il santo nome del Signore e prendere il suo prasadam. Quindi, con questi due metodi, diventiamo coscienti di Dio. Non dovete essere molto istruiti o essere dei filosofi, o degli scienziati o un uomo ricco per comprendere Dio. Se impegnate sinceramente la vostra lingua al servizio del Signore, lo comprenderete. È così semplice. Ecco perché il guru introduce questo programma di prasadam. E quando il guru vede che la distribuzione del prasadam va avanti, è molto contento.”

Una volta in India, quando gli fu offerta un chidwa di patate, commentò che questo piatto era uno degli snack preferiti dal suo maestro spirituale e che solo assaggiandolo si ricordava di lui. Allo stesso modo, uno dei piatti preferiti di Srila Prabhupada erano i kachori (dei fagottini ripieni). E preparando, offrendo, assaggiando e distribuendo i kachori, potremo apprezzare i pensieri di Srila Prabhupada.

Da bambino, Srila Prabhupada aveva diversi soprannomi. Uno di questi era kachori-mukhi, datogli per la sua predilezione verso i kachori. Sia sua madre che sua nonna gli davano i kachori, che lui teneva nelle molte tasche del suo gilet. Gli piaceva guardare i venditori che cucinavano sulla strada affollata e prendeva i kachori da loro e anche dai vicini finché tutte le tasche interne ed esterne del suo gilet non si fossero riempite.

A volte, quando chiedeva a sua madre di preparargli i kachori, lei si rifiutava. Una volta lo mandò persino a letto senza cena. Ma quando suo padre tornò a casa e lo scoprì, disse: “No, dovremmo prepararli per lui”. E svegliò suo figlio e gli cucinò personalmente i kachori.

Molti anni dopo, quando Srila Prabhupada stava avviando il primo centro Hare Krishna, al 26 della Second Avenue a New York, organizzò un sontuoso banchetto per la prima cerimonia di matrimonio cosciente di Krishna che si tenne in America. E di quel pranzo di sedici portate, i kachori erano il piatto forte. Yamuna-devi dasi, il giorno prima del banchetto trascorse sei ore a farcire i kachori di patate e dopo aver assaggiato i kachori di Srila Prabhupada al pranzo di nozze, decise all’istante di dedicarsi alla coscienza di Krishna e di diventare il più presto possibile discepola di Srila Prabhupada.

Alcuni anni dopo, quando Srila Prabhupada ebbe fondato una confederazione mondiale con più di cento templi, istituti, scuole e comunità agricole, soggiornò nel suo Krishna-Balaram Mandir a Vrindavana, in India. Sebbene la sua salute non fosse stata buona e la sua digestione debole, una sera chiese alcuni dei kachori che erano stati appena offerti alle Divinità. I suoi discepoli esitarono. Prabhupada aveva quasi ottant’anni e per anni aveva viaggiato senza sosta, predicato la coscienza di Krishna in cinque continenti, scritto decine di libri e iniziato migliaia di discepoli. I due discepoli anziani presenti cercarono di convincere Prabhupada che i kachori erano troppo pesanti e che c’erano altri piatti che sarebbero stati più facili da digerire. Ma Srila Prabhupada mangiò comunque i kachori, e li digerì senza difficoltà.

Cucinare, mangiare e distribuire il krsna-prasadam è solo un aspetto della cultura trascendentale cosciente di Krishna, che Srila Prabhupada ha introdotto in Occidente e ha fatto rivivere in India. Da rappresentante di Dio divinamente autorizzato, Prabhupada ha portato e donato gratuitamente il più grande tesoro della vita: l’amore per Dio. Chi ha ricevuto questo dono sente di non poterlo ripagare. La cosa migliore che si può fare è seguire i suoi insegnamenti e, almeno nell’anniversario della sua apparizione, preparare e distribuire i kachori per il suo piacere.

 

Alcune ricette di Yamuna-devi dasi

Kachori ripieni di piselli speziati (Mattar Kachori)

Tempo di preparazione: 1 ora e mezza (per 18 kachori)

Ingredienti per  l’impasto:

275 grammi di farina 0

1 cucchiaino di sale

1/8 di cucchiaino di zucchero

3 cucchiai e ½  di burro o di ghi

Da 8 a 9 cucchiai di acqua fredda

Ghi o olio vegetale per frittura

 

Ingredienti per il ripieno di piselli:

½ cucchiaio di ghi

250 grammi di piselli, cotti al vapore

½ cucchiaio di peperoncini verdi piccanti senza semi, tritati finemente

1 cucchiaio di zenzero fresco sbucciato e tritato finemente

¼ di cucchiaino di asafetida

¾ di cucchiaino di sale

½ cucchiaio di succo di limone

1/8 di cucchiaino di bicarbonato

1 cucchiaino di zucchero

 

Utensili:

Un wok o una padella per fritture

Una schiumarola per fritture, un termometro (facoltativo) della carta assorbente per scolare i kachori, se necessario una teglia foderata di carta assorbente per tenere in caldo i kachori.

 

Per preparare l’impasto:

  1. Mescolate la farina, lo zucchero e il sale in una terrina. Aggiungete il burro o il ghi e impastate leggermente la miscela di farina con il burro o il ghi con la punta delle dita fino a ottenere una consistenza simile alla farina d’avena. Fare uno spazio nel centro, versate 125 ml. di acqua fredda, mescolate velocemente e formate una palla. Potrebbe essere necessario aggiungere fino a 1 cucchiaio di acqua in più, aggiungendo 1 cucchiaino alla volta, per consentire alla massa dell’impasto di raggiungere una consistenza morbida e liscia.
  1. Impastate per circa 8-10 minuti o fino a quando l’impasto diventa morbido, liscio, flessibile ed elastico. Formate una palla, mettetela in una ciotola, copritela con un panno umido e mentre preparate il ripieno lasciate riposare l’impasto per almeno 30 minuti.

 

Per preparare il ripieno di piselli:

  1. Mettete i piselli in una terrina e schiacciateli con una forchetta fino a che si formi una polpa semi-solida.
  1. Riscaldare il ghi o l’olio in un wok o in una padella a fuoco medio per 1 minuto e mezzo. Aggiungere i peperoncini piccanti e lo zenzero; soffriggere fino a che diventano dorati. Unite l’asafetida, soffriggetela per alcuni secondi, poi aggiungete il purea di piselli e fate cuocere finché il composto non sarà asciutto.
  1. Togliete dal fuoco e unite gli altri ingredienti. Trasferite il composto su un piatto per farlo raffreddare. Dividetelo in 17 o 18 palline.

 

Per preparare e friggere i kachori:

  1. Tagliate l’impasto in due parti uguali. Arrotolate ogni parte e formate un cilindro lungo circa 22 cm. Tagliate ciascun cilindro in nove parti da circa 2,5 cm. Coprite con un panno umido.
  1. Prendete una parte di impasto e schiacciatelo tra il palmo della mano, appiattendolo in un disco di poco più di 5 cm. Premete delicatamente lungo il bordo con il pollice e la punta delle dita per assottigliarlo leggermente. Mettere un po’ di ripieno al centro dell’impasto e avvolgete l’impasto attorno al ripieno per chiuderlo. Pigiate i bordi fino a quando non sono ben sigillati, poi premete delicatamente l’impasto in eccesso. La superficie della pasta deve essere priva di crepe. Con la pasta appoggiata nel palmo destro, con la cucitura rivolta verso l’alto, premere con il palmo della mano sinistra e appiattite uniformemente la pasta in un disco di circa 5 cm spessa poco più che 1 cm.

L’impasto dei kachori dovrebbe avere uno spessore uniforme, perché se ci sono delle parti più sottile scoppieranno durante la frittura. Disponete i kachori su un vassoio con la parte che avete chiuso rivolta verso il basso.

  1. Scaldate il ghi o l’olio a fuoco medio-basso finché la temperatura non sale a circa 240° (potete utilizzare un termometro per fritture). Mettete 9 kachori con la parte che avete chiuso rivolta verso il basso. La temperatura del ghi o dell’olio scenderà a circa 220-225° Friggete lentamente i kachori per circa 23-27 minuti. Utilizzare un cucchiaio di legno per girarli delicatamente. Scolateli con una schiumarola di metallo. Le seguenti temperature generali e tempi corrispondenti possono esservi utili come linee guida.

Impostazione della temperatura

Fuoco da basso a medio-basso: Dopo 1 minuto a 220° 225° nel burro chiarificato si formano delle piccole bolle.

Fuoco da basso a medio-basso: Dopo 7 minuti da 235° a 245° quasi tutti i kachori sono saliti alla superficie.

Dopo 14 minuti da 255° a 265° si sono gonfiati, è il momento di girarli.

Mediamente dopo 21 minuti da 275° a 280° la superficie diventa solida e di colore dorato.

A fuoco medio alto dopo 27 minuti da 285° a 290°, sono dorati in entrambi i lati.

  1. Offrite i kachori ben caldi a Krishna. Teneteli in caldo fino al momento di servirli, in forno preriscaldato a 250° su una teglia scoperta foderata con carta assorbente da cucina. Oppure serviteli a temperatura ambiente.

 

Kachori di patate (Aloo Kachori)

Tempo di preparazione: 1 ora e mezza

per 18 kachori

 

Ingredienti per la pasta frolla:

275 grammi di farina 0

2/3 di cucchiaino di sale

3 cucchiai di ghi o burro

1 cucchiaio di yogurt bianco

circa 7-9 cucchiai d’acqua

700 grammi di ghi o di olio vegetale per fritture

 

Ingredienti per il ripieno di patate:

1 ½ cucchiaio di burro chiarificato

1 ¼ tazze di patate lesse

2 cucchiaini di peperoncini verdi freschi senza semi, tritati finemente o di pepe di Caienna

1 ½ di cucchiaino di zenzero, tritato finemente

1 cucchiaino di semi di mostarda nera

½ cucchiaio di semi di cumino tostati, tritati o polverizzati grossolanamente

½ cucchiaino di semi di coriandolo tritati

½ cucchiaino di garam masala

¾ di cucchiaino di sale

¼ di cucchiaino di peperoncino in polvere o di pepe di Caienna

¼ di cucchiaino di curcuma

1 ½ cucchiaino di foglie di coriandolo tritato o di foglie di prezzemolo secco

½ cucchiaio di succo di limone

1 cucchiaino di zucchero

 

Utensili:

Un wok o una padella, un mestolo forato per friggere, un termometro, (facoltativo) della carta assorbente per scolare i kachori, se necessario un piatto foderato di carta assorbente per mantenere in caldo i kachori.

 

Per preparare l’impasto:

Preparate l’impasto come viene indicato nella ricetta precedente, ma unite lo yogurt e l’acqua prima di unirli agli ingredienti secchi.

 

Per preparare il ripieno di patate:

  1. Scaldate il ghi o l’olio in una piccola padella a fuoco medio-alto per circa ½ minuto, quindi aggiungete i peperoncini tritati, lo zenzero e i semi di mostarda e soffriggete fino a quando i semi di mostarda scoppiettano. Aggiungete le patate, schiacciatele grossolanamente e fatele saltare in padella per 1 o 2 minuti.
  1. Togliete il composto dal fuoco, aggiungete gli altri ingredienti e amalgamateli bene. Versatelo su un piatto, fate raffreddare e formate 17 o 18 palline delle stessa misura.

 

Per preparare e friggere i kachori:

Dividete l’impasto in 17 o 18 pezzi e proseguite come indicato nei passaggi da 1 a 4 della ricetta precedente.

Vishaka devi dasi

(dal sito web Back To Godhead)