Yamuna racconta: Fin dall’inizio dei nostri programmi a Bombay, Srila Prabhupada era diventato famoso come ‘Colui che ha sorpreso l’India con il kirtan’. I nostri kirtan erano pieni di emozioni, erano così elettrizzanti, il nostro cuore batteva forte, ed era il battito del cuore della missione della Coscienza di Krishna di Sri Chaitanya Mahaprabhu.

È difficile descrivere quanta potenza sentivamo nei kirtan, non solo nel canto in sé, ma per il modo in cui il canto veniva accolto dagli altri. Era incredibile e abbiamo potuto vedere chiaramente che il kirtan cambiava i cuori e la mente di così tante persone, e questo ci entusiasmava sempre di più.

Era come un cerchio olistico, il cerchio dinamico del Movimento del Sankirtan di Sri Chaitanya Mahaprabhu e noi avevamo preso a cuore il metodo che il nostro Guru Maharaja ci aveva dato con amore, lo abbiamo praticato, lo abbiamo dato ad altri tramite l’harinam sankirtan, e l’abbiamo visto agire nei loro cuori. È stato davvero qualcosa di magico e meraviglioso e mi sono sentita così privilegiata di farne parte.

La relazione che Srila Prabhupada aveva con noi in quei momenti era veramente meravigliosa. Posso solo descriverlo come un direttore d’orchestra con molti “strumenti” devoti, che osservava attentamente ognuno di noi e dirigeva le melodie e i tenori nei nostri servizi individuali.

Conosceva i nostri punti di forza e le nostre debolezza, cercava di far uscire il meglio da ognuno di noi e ci proteggeva. Sentivamo che non avremmo potuto capire nulla riguardo la vita quotidiana in India senza la sua costante guida. Ci ha dato l’esempio di come vivere e di come comportarci e ci ha permesso di essere con lui quasi ventiquattr’ore su ventiquattro.

Anche il livello di energia di Srila Prabhupada in quei momenti era indescrivibile. Era sulla settantina, mentre tutti noi avevamo più o meno vent’anni, eppure era sempre in mezzo a noi. Era presente, vigile e sveglio ogni notte fino dopo la mezzanotte per tradurre.

Poi aveva un’intera giornata di piena di attività, incluse le istruzioni che ci dava, le lettere che scriveva e inviava in tutto il mondo, gli incontri con uomini importanti e aspiranti devoti, i programmi di predica e, naturalmente, la sua sadhana personale quotidiana. Era semplicemente inconcepibile, eppure lo faceva ogni giorno, indipendentemente da dove fosse.

I discepoli occidentali di Srila Prabhupada divennero rapidamente sulla bocca di tutti a Bombay in quanto, con l’aiuto di Kailash Seksaria, con i suoi incontri, fummo introdotti a molte persone importanti di Bombay. La sera organizzava dei grandiosi e raffinati programmi sul terrazzo della sua villa di Marine Drive e invitava dei membri di spicco della società. Srila Prabhupada parlava e poi tenevamo dei kirtan meravigliosi.

Ci diceva semplicemente di iniziare il kirtan, prendeva un paio di kartal e li suonava: ching, ching, chiii. Suonava in modo molto preciso, con la schiena diritta, gli occhi chiusi, la testa era sollevata, il suo corpo ondeggiava leggermente e la ghirlanda che portava si muoveva dolcemente mentre suonava.

Poi, con un viso sobrio e gli occhi socchiusi, spesso mi invitava a guidare il canto, e io alzavo il microfono e iniziavo a cantare. Srila Prabhupada ci aveva insegnato una nuova melodia del Guruvastakam, e io generalmente iniziavo con quella. C’è un’istruzione interessante e un suo insegnamento riguardo questa preghiera.

Una mattina, subito dopo il nostro arrivo a casa di Kailash Seksaria, Srila Prabhupada disse a un devoto di cantare la nuova melodia del Guruvastakam. Dopo due strofe gli chiese di fermarsi e poi disse a un altro devoto di continuare. Poi successe la stessa cosa e chiese ancora a un altro devoto di cantare, con lo stesso risultato. Poi chiese a me di cantare e non mi fermò.

Poi più tardi, gli chiesi perché lo avesse fatto e lui mi rispose: “Impara ad ascoltare. Non puoi seguire bene se non ascolti bene, e non puoi guidare gli altri bene se non hai imparato a seguire bene.”

Yamuna Devi

(dal libro di Dinatarine mataji, Una vita di pura devozione: Parte 1: Preparare un’offerta d’amore)