Babbo Natale riflette la società occidentale. Mangia troppo, è onnipresente e molto commerciale e non porta i regali solo ai bambini.

Ogni anno per Natale alla città di North Pole in Alaska arrivano centinaia di migliaia di lettere per Babbo Natale. Ogni lettera riceve una risposta dai volontari del servizio postale. Il 23 dicembre 2008 il ministro canadese dell’immigrazione ha concesso a Babbo Natale la cittadinanza canadese. La notizia è stata trasmessa in TV dove il ministro ha dichiarato: “Il governo del Canada augura a Babbo Natale i suoi migliori auguri per poter espletare i suoi doveri nel migliore dei modi durante il periodo delle feste e gli fa sapere che come cittadino canadese, ha automaticamente il diritto di rientrare in Canada una volta che ha completato il suo giro del mondo.”

Quando i bambini sentono queste cose, si convincono che Babbo Natale esiste veramente. In Europa ogni Paese scandinavo afferma che Babbo Natale è nato nella sua nazione. In Finlandia, alla casa di Babbo Natale ogni anno arrivano 300.000 visitatori. Nel 2009 le poste brasiliane hanno risposto a più di 2 milioni di lettere. Nel 2009 le poste canadesi hanno ricevuto più di un milione di lettere da bambini di 30 Paesi. E’ difficile risalire alle origini della sua storia, il Babbo Natale che conosciamo è stato inventato nei primi decenni del 1800, poi nel 1931 la Coca Cola lo ha utilizzato per sua pubblicità e lo ha reso una star del consumismo. In Canada bambini e adulti affollano le strade per vederlo arrivare. In USA lo si può vedere nei grandi magazzini. Sul sito del Comando Aereo della Difesa Statunitense-Canadese (NORAD) si possono vedere i suoi spostamenti. Alla TV Canadese in collaborazione con la NASA e la International Space Station, un presentatore annuncia i suoi spostamenti. Ecco come una rivista commerciale descrive in termini molto realistici la sua efficienza: “Il più grande centro di distribuzione di Babbo Natale è qualcosa di stupefacente: 370.000 metri quadri di sofisticati sistemi di stoccaggio…Tutti le fasi del lavoro sono completamente integrate; quello che molti non sanno è che all’insaputa di tutti Babbo Natale utilizza molte slitte e sosia per riuscire a espletare le consegne entro il 25 dicembre. Il TMS (Transport Management System) è ottimale.” Dopo aver letto questi articoli chi non ha mai sentito parlare di Babbo Natale potrebbe credere che esiste veramente. Oggi la finzione si è diffusa in tutto il mondo ed è presentata così bene che per i bambini è quasi impossibile capire il trucco finché non diventano più grandi. I bambini dipendono dagli adulti per avere delle informazioni, ma succede che loro in buona fede gli fanno credere che Babbo Natale esiste veramente. E questo viene confermato da giornali, TV e libri. Ma poi i genitori devono dire ai loro figli che Babbo Natale non è quello che porta i regali e non è lui che risponde alle lettere, e la loro delusione potrebbe essere grande.

Alcune persone dicono che la cultura di Babbo Natale è utile perché così i bambini imparano a comprendere che tutto quello che è sopra-naturale è falso. In altre parole imparano a non accettare qualsiasi cosa ciecamente. Ma allora perché si accetta ciecamente la teoria dell’evoluzione e la leggenda scientifica della creazione dell’universo? La società riesce a illudere i bambini, potrebbe quindi illudere anche gli adulti? Non succede forse che i governi inventano una completa menzogna e la presentano alle persone come verità? E le multinazionali non spendono milioni per convincere le persone che devono acquistare un certo tipo di prodotto? E l’industria farmaceutica non cerca forse di convincere le persone che i farmaci che vende sono migliori e più sicuri delle cure naturali? I farmaci possono alleviare i sintomi in breve tempo, ma non possono veramente curare una malattia. La cura non va bene per il business. Curare vuol dire perdere un cliente. Ma tutto questo cosa c’entra con la cosmologia? Nella società la teoria del Big bang è così diffusa e accettata dagli adulti tanto quanto la leggenda di Babbo Natale viene accettata dai bambini. Per ammissione degli scienziati, il 96% della materia e dell’energia dell’universo gli è sconosciuta e la cosmologia può insegnare solo il 4%; ed è quello che conosce.

Tratto da ‘Cosmology on Trial’ (La Cosmologia sotto processo) di Peter Sinclair (Vayasaki das)