Le parole dolci fanno danzare di gioia il cuore delle persone. Ma le parole taglienti dette agli altri distruggono il loro cuore. I proiettili sparati dall’arma più sofisticata possono ferire una persona, ma le parole dure distruggono la persona emotivamente, e il dolore emotivo è più difficile da tollerare del dolore fisico. Se non stiamo attenti a scegliere le nostre parole potremmo trovarci in difficoltà. Possiamo trasformare un amico in un nemico, creare una profonda spaccatura nella nostra coppia e inoltre, per lo più, le persone preferiranno non stare in nostra compagnia.

Tutti sentiamo il grande bisogno di parlare. Ma molti di noi non pensano a sufficienza prima di farlo. Quindi diciamo qualcosa di cui più tardi ci pentiamo. A volte non abbiamo abbastanza maturità e comprensione per capire cosa dire e cosa non dire. Un rospo gracida, a volte rumorosamente, e crede che il suo dolce canto attrarrà il sesso opposto, ma invece attrarrà un serpente velenoso. Allo stesso modo, uomini e donne materialisti possono parlare molto e credere che facendo così diventeranno dei modelli per le masse, ma non sanno che le loro parole senza senso attirano la morte.

Quindi alcune scuole di pensiero consigliano alle persone di fare il voto del silenzio (mauna vrata) perché ritengono che sia meglio non parlare che dire sciocchezze. Mark Twain osservò: “È meglio tenere la bocca chiusa e lasciare che la gente pensi che tu sia sciocco piuttosto che aprirla e togliere loro ogni dubbio.” Ma da esseri senzienti non è possibile vivere sempre come dei muti.

Quindi la soluzione non è nel non parlare, ma nel sapere cosa dire e anche come parlare. Nella Bhagavad Gita (17.15), Krishna dice ad Arjuna: “L’austerità della parola consiste nel pronunciare parole veritiere, gradevoli, benefiche e che non agitano gli altri, e anche nel recitare regolarmente i Veda.”

Quando pronunciamo delle parole che parlano di verità ma sono dolci e dette con il desiderio di fare del bene agli altri, esse possono trasformare la vita di una persona. Si dice che non è solo ciò che diciamo che influenza una persona, ma è anche il modo in cui lo diciamo che ha un ruolo significativo. Quindi mentre esprimiamo i nostri pensieri, dovremmo anche essere cauti e conoscere le condizioni psicofisiche di una persona.

I testi di saggezza ci dicono che uno dei modi migliori con cui possiamo controllare il nostro bisogno di parlare e anche santificare le nostre parole è quello di pronunciare continuamente quelle parole che glorificano i nomi, le forme e le qualità del Signore e dei suoi devoti. Srila [Bhaktivedanta Swami] Prabhupada spiega che il proposito del controllo della parola datoci da Srila Rupa Goswami consiste nel metodo positivo della Krishna-katha, che dedica la funzione del parlare alla glorificazione del Signore Supremo, Sri Krishna” (Nettare dell’Istruzione, Verso 1, spiegazione)

Se le parole che diciamo glorificano Krishna, non solo purifichiamo la nostra coscienza, ma diamo l’opportunità ad altri di provare la gioia di pronunciare i nomi di Krishna e questo porterà la gioia suprema a tutti loro.

Purushottama Nitai Das (Membro della congregazione dell’ISKCON di Calcutta. Lavora all’IBM come Consulente. Scrive sul sito https://discoverursupersoul.com/)

(dal sito web ISKCON News)