27 ottobre 2023 – Il film Krishnas: Gurus. Karma. Murder. (I Krishna. I Guru. Karma. Omicidio.) è stato distribuito in streaming da Peacock negli Stati Uniti il 24 ottobre. Il documentario, una miniserie in 3 parti, per un totale di 3 ore, è uno studio approfondito della graduale spirale di atti di violenza, abusi e crimini commessi da Keith Ham, precedentemente noto come Kirtanananda Swami, e i suoi accoliti. Inoltre mette in mostra attentamente, attraverso interviste strazianti con alcune delle vittime, la cultura della segretezza e dello sfruttamento che aveva creato a New Vrindaban, la prima comunità agricola del movimento, situata nelle zone rurali della Virginia Occidentale.

La serie ripercorre la storia di Ham da quando si unì per la prima volta alla Società Internazionale per la Coscienza di Krishna (ISKCON) (conosciuta anche come movimento Hare Krishna) all’inizio degli anni ’60, fino alla sua prima espulsione dall’ISKCON nel 1967 da parte dell’Acharya fondatore della società, A.C. Bhaktivedanta Swami Srila Prabhupada e il suo ritorno nel movimento per guidare la comunità di New Vrindaban a partire dal 1968. Continua esplorando la sua espulsione definitiva dall’ISKCON nel 1987, il successivo periodo in carcere e, infine, la sua morte nel 2011.

Per i membri dell’ISKCON che non conoscono la storia di Ham o la portata dei suoi crimini, compresi gli abusi sui minori e la messa in atto di orribili omicidi di due membri che erano stati espulsi da New Vrindaban, la serie sarà scioccante. Per tutti, compresi coloro che conoscono questa sordida storia, le rappresentazioni esplicite del documentario sono uno spaventoso promemoria dei pericoli del potere incontrollato, dell’ambizione, dell’avidità e della lussuria.

Ham non era solo il leader di New Vrindaban; fu uno dei primi guru all’interno dell’ISKCON dopo la morte di Srila Prabhupada nel 1977. Pertanto, la sua influenza è stata grande. La serie documenta le deviazioni nascoste di Ham dai principi religiosi ed etici dell’ISKCON a partire dai suoi primi anni come devoto di Krishna.

L’ISKCON ha dato la sua piena collaborazione alle forze dell’ordine che hanno perseguito e infine incarcerato Ham. La stessa comunità di New Vrindaban fu espulsa dall’ISKCON nel 1988. Poco dopo, New Vrindaban espulse Ham e in seguito si riunì alla comunità globale dell’ISKCON nel 1996.

La serie rimane rispettosa della comunità dell’ISKCON in generale e di Srila Prabhupada, e mostra lo spirito religioso di Prabhupada così come il suo impegno nell’aiutare i giovani a dare un senso alla loro vita durante i turbolenti anni ’60. Nella serie, è chiaro che i produttori hanno concluso che il movimento di Prabhupada attirava tutti i tipi di persone, comprese persone come Ham, la cui ambizione personale portò alla sua caduta.

In una recente intervista, il produttore della serie Joseph Freed ha fatto notare: “Questo è un tema classico, secondo cui qualsiasi idea, non importa quanto pura può sembrare all’inizio, può andare a finire in deviazione a causa delle debolezze dell’essere umano… e che chiunque può essere soggetto al richiamo del potere, e quindi dobbiamo tutti essere sempre vigili.” Ha aggiunto: “Sono impressionato dall’onestà di tutti loro [i devoti di Krishna]” nell’affrontare queste problematiche.

Nonostante le tinte fosche di questa storia, la serie si conclude in un’atmosfera di speranza. Un funzionario delle forze dell’ordine della Virginia Occidentale, il sergente Westfall, ha commentato dopo la scomparsa di Ham di essere contento di vedere New Vrindaban ritornare a perseguire gli scopi più elevati per cui era stata fondata.

Il critico cinematografico John Edward Betancourt scrive: “…[potrebbe] sembrare che questo documentario sia squallido e finisca in modo oscuro come gli atti che hanno avuto luogo nel luogo sacro noto come New Vrindaban. Ma è proprio qui che questa serie ci sorprende, perché sottolinea che persino in tali situazioni le tenebre possono essere dissipate e il bene può prosperare di nuovo, a condizione che entri in gioco la giustizia e che le persone si mantengano sulla retta via quando si presenta la corruzione…”

La sfida che la serie lancia a tutti i devoti Hare Krishna è la seguente: cosa dobbiamo fare per garantire che una tale cultura di deviazione e di attività criminale non si sviluppi mai più all’interno delle nostre comunità o da parte di nessuno dei nostri leader?

Nel mondo in generale esiste una tendenza tra le persone religiose, così come tra i leader politici, i gruppi etnici e persino tra nazioni intere, a considerarsi “speciali”, o a pensare di essere gli unici ad essere autorizzati, benedetti o scelti da Dio, e al di sopra di tutti gli altri. La serie ci ricorda che il primo principio per essere benedetti da Dio è seguire Dio. E la Divinità ci chiede di rinunciare alla nostra avidità egoistica per le cose di questo mondo e di mettersi invece al servizio di tutti.

Il Signore, Krishna, insegna che la comprensione spirituale si fonda sull’umiltà. Nel caso di una società globale in crescita, umiltà significa anche garantire che la trasparenza, la responsabilità e l’onestà siano i nostri principi guida. Come insegnò Srila Prabhupada: “I miei discepoli sono perfetti gentiluomini [e gentildonne].”

Due punti chiave:

La vigilanza è fondamentale: la salvaguardia di un’organizzazione ben funzionante dipende dal mantenimento di controlli ed equilibri efficaci. Quando coloro che ricoprono posizioni di autorità non si sottopongono ad un’essenziale sistema di controllo, come una cultura della supervisione, della valutazione tra pari e del diritto dei membri della comunità di sollevare dei dubbi, il rischio di corruzione aumenta.

Nonostante le aberrazioni e l’attività criminale di Keith Ham più di 35 anni fa, come è delineato in questa serie, l’ISKCON rimane una comunità religiosa globale rispettata e in crescita, con 800 templi, decine di eco-comunità, milioni di aderenti, 600 milioni di libri religiosi e pubblicazioni, importanti festival culturali celebrati in tutto il mondo e la più grande rete mondiale di distribuzione gratuita di cibo vegetariano.

 

Anuttama Dasa, Ministro delle Comunicazioni dell’ISKCON (dal sito ISKCON News)