Recentemente il Grihastha Vision Team della ISKCON ha intervistato in modo informale decine di coppie per comprendere alcune delle difficoltà principali che incontrano nella loro vita matrimoniale. Dalle interviste sono emerse due problematiche principali:

  1. Mancanza di intimità emotiva e/o fisica; assenza di intimità, inclusi scambi di affetto e difficoltà riguardo l’intimità sessuale.
  2. Incompatibilità e mancanza di educazione prematrimoniale e/o di consulenza matrimoniale.

In nessun altro gruppo religioso esiste lo stesso problema del sesso nel matrimonio. Secondo tutte le Scritture, la sessualità al di fuori di un legittimo matrimonio spirituale è peccaminosa. Ma tutte le altre religioni accettano l’intimità sessuale della coppia sposata come un privilegio concesso da Dio.

Molte coppie della ISKCON stanno contattando i terapisti e i consulenti professionali del matrimonio e della famiglia del Grihastha Vision Team (GVT) sulla questione dell’intimità sessuale. I devoti stanno divorziando o abbandonano il movimento per quel motivo. Gli educatori matrimoniali e familiari del GVT hanno visto molte volte la sofferenza e la disperazione causate da devoti alle prese con il problema dell’intimità emotiva e fisica.

Uno dei devoti che hanno partecipato al sondaggio scrive: “Non esiste un onesto e adeguato supporto comunicativo per le coppie che stanno attraversando dei problemi. I devoti non parlano dei loro problemi e soffrono da soli per paura di essere giudicati. Alcuni devoti e ragazzi che escono dalla gurukula hanno un elevato tasso di problemi di salute mentale e sono senza supporto, questo è un altro fattore per il divorzio. Anche se i devoti prendono i voti di iniziazione, direi che molti, molti hanno un’attività sessuale, ma nessuno vuole ammetterlo pubblicamente per paura di essere considerato colpevole e di essere messo in ridicolo per aver infranto i voti.”

Repressione artificiale

La regola di “non avere attività sessuale nel matrimonio tranne che finalizzata alla procreazione” è motivo di preoccupazione per molte coppie. Alcuni, che non ce la fanno, divorziano o si separano. Nelle famiglie c’è tensione e alcuni devoti hanno persino preso in considerazione la pornografia o si sono suicidati!

Non parliamo molto di come affrontare il sesso nella nostra società cosciente di Krishna, eccetto dei suoi aspetti negativi. È, come si dice, “l’elefante nella stanza” o “la patata bollente” e, sfortunatamente, è causa di molta angoscia, confusione e incomprensioni. Ecco perché questo è un argomento così importante nella ISKCON.

Un altro partecipante al sondaggio scrive: “Da quello che ho visto direi che c’è un tasso di divorzio più elevato nella ISKCON che nel mondo [esterno] a causa del fanatismo, della falsa rinuncia, del senso di colpa riguardo il sesso e dell’incapacità di seguire il voto dell’iniziazione.”

Ci sono alcuni devoti che esitano persino ad abbracciarsi perché gli è stato detto che il sesso è negativo e che porta alle situazioni più infernali; e che l’abbraccio porterà al sesso.

Un’altra persona intervistata nello stesso sondaggio informale scrive: “Quando c’è un rigetto del desiderio sessuale, il sesso viene visto come sporco, sbagliato, peccaminoso, ecc. allora si verifica un abuso emotivo. Vedo anche delle persone che non trovano sbocchi normali per esprimere le loro influenze ormonali. Anche questo può causare la separazione e abuso emotivo. Ho visto dei comportamenti irregolari da parte di persone che cercavano di controllare il loro desiderio sessuale e questo non è stata una bella cosa.”

Per la maggior parte delle persone, ci sono diversi stadi prima che si raggiunga effettivamente il livello del puro e avanzato amore per Dio. La repressione artificiale dei desideri prima del raggiungimento di quel livello elevato non è salutare. Come dice Krishna nella Bhagavad-gita: “A che cosa serve la repressione?”

La repressione artificiale del desiderio sessuale porta alla collera, fa indurire il cuore e allontana dalla vita spirituale. Ma allora i devoti dovrebbero semplicemente lasciarsi andare e cercare di gratificare i loro desideri senza nessun principio o senza nessuna progettualità? No. Il GVT raccomanda alle coppie di sforzarsi di purificare questi desideri in un matrimonio autentico, con un coniuge premuroso, e lavorare verso l’obiettivo finale che è la libertà dai desideri materiali.

Un approccio onesto e basato sui dei principi

Questo richiede una considerazione ponderata e un approccio onesto e basato su dei principi. Come ha commentato un partecipante al sondaggio: “Alcuni devoti pensano di dover SEMBRARE più santi di quello che possono essere e questo fuorvia il partner: l’onestà è una buona cosa.”

Ci sono tre categorie principali di devoti sposati, che sinceramente e seriamente praticano la coscienza di Krishna, e tutti sono considerati grhastha autentici:

  1. Delle coppie molto avanzate e libere da molti dei desideri materiali grossolani e sottili. Queste coppie, sebbene rare, esistono perché hanno praticato seriamente il servizio devozionale. Agiscono insieme in un rapporto sano e amorevole per compiacere il Signore con il servizio e la devozione. Tra di loro e con gli altri hanno delle relazioni sane e affettuose.
  2. Un coniuge può essere in grado di rinunciare all’intimità sessuale ma l’altro non è in grado o pronto a farlo. Ricerche di scienziati del sociale hanno dimostrato che il desiderio sessuale può essere diverso per ogni membro di una coppia. Questa coppia lavora ancora insieme in una relazione sana e amorevole per compiacere il Signore attraverso il servizio e la devozione. Si aiutano a vicenda, rendendosi conto che il servizio reciproco fa parte del loro servizio a Dio. Hanno un naturale affetto l’uno per l’altro, per i loro figli e per la loro comunità. Non escludono l’idea di avere e far crescere dei figli come offerta al Signore.
  3. Entrambi i coniugi vogliono godere dell’intimità fisica e si rendono conto che essere vicini e prendersi cura l’uno dell’altro non deve essere dannoso per il loro servizio devozionale. Piuttosto, capiscono che essendo onesti ed equilibrati nel loro approccio, mentre recitano il santo nome e praticano regolarmente [la vita spirituale], gradualmente si libereranno dai desideri materiali. Queste coppie mostrano un naturale affetto l’uno per l’altro, per i loro figli e per la loro comunità. Non escludono l’idea di avere e far crescere dei figli come offerta al Signore.

In ciascuno di questi esempi, le coppie sono sinceri devoti, desiderosi di lavorare come una squadra per superare le sfide di maya. L’intenzione di ognuno è di aiutare amorevolmente il proprio coniugo a diminuire i desideri che ci tengono legati al mondo materiale.

Il modo in cui una coppia affronta le proprie particolari prove può essere molto diverso da un’altra, a causa dei loro desideri individuali e unici, alle loro esperienze di vita, le risorse della famiglia ecc. Si dovrebbe considerare la questione del desiderio sessuale allo stesso modo di qualsiasi altra prova affrontata da gli aspiranti devoti. A volte le persone fanno fatica a recitare con costanza i loro giri di japa; altri possono avere difficoltà con i desideri sessuali; qualcun altro può fare fatica a rinunciare all’invidia; qualcun altro ha problemi con una precedente dipendenza. In ogni caso, si può fare del proprio meglio per seguire i principi, recitare i Santi Nomi e implorare la misericordia in qualsiasi situazione.

“In realtà, una persona che sta sviluppando la coscienza di Krishna e ha ancora qualche attaccamento ai piaceri materiali sarà presto liberata da tale tendenza svolgendo regolarmente il servizio di devozione sotto la guida di un maestro spirituale autentico”, scrive Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ne “Il nettare della devozione”.

La vita coniugale ci permette di soddisfare (e purificare) i nostri desideri secondo dei principi spirituali. Nell’ashrama del matrimonio, Krishna consente la soddisfazione dei desideri in modo lecito, permettendoci così di liberarci gradualmente dai desideri sensuali. Krishna dà un coniuge per assisterci in questo processo. E il sesso in un matrimonio cosciente di Dio può essere visto come una opportunità per avvicinarci al Signore e l’uno all’altro.

I devoti che sono seriamente impegnati nella vita spirituale non dovrebbero sentirsi inutilmente in colpa quando non sono in grado di mantenere il livello più elevato, fintanto che si impegnano per raggiungere quel livello più elevato. Impegnarsi a raggiungere il livello più elevato significa che una persona vuole essere libera dal desiderio sessuale materiale o da qualsiasi desiderio che la leghi al mondo materiale. Inoltre significa impegnarsi per raggiungere questa libertà grazie al bhakti yoga: recitare e cantare il santo nome, servire i devoti e condividere il messaggio di Sri Chaitanya con gli altri.

“All’inizio della coscienza di Krishna, si può non riuscire a seguire completamente le ingiunzioni del Signore”, scrive Srila Prabhupada nel commento della Bhagavad-gita 3:31. “Ma poiché uno non prova risentimento e lavora sinceramente senza considerare la sconfitta e la disperazione, sarà sicuramente promosso allo stato di pura coscienza di Krishna.”

Il Signore Krishna ha creato il sesso; è un atto spirituale oltre che fisico. Come principio il sesso non riguarda solo due corpi che si abbracciano, ma per marito e moglie, il sesso è un atto fisico che dovrebbe riflettere un’unità emotiva all’interno di uno stile di vita spirituale. Molte persone vedono l’intimità fisica come parte dell’intimità emotiva e in realtà è così che dovrebbe essere. Quello che si desidera sono degli scambi di amore, di vicinanza, di rispetto, apprezzamento e unione con il proprio coniuge, e questo è del tutto naturale.

Il sesso è stato dato da Dio

Il sesso è stato dato da Dio a tutti gli esseri viventi per riprodursi, per consentire ad altre anime di ottenere dei corpi fisici in modo che possano soddisfare i loro desideri materiali, purificarsi e sviluppare dei desideri spirituali. Questa è la funzione primaria e molto importante del sesso. Nella società umana, per il benessere della società e il progresso spirituale verso ciò che è elevato, Krishna ha dato delle linee guida o leggi.

Il sesso lecito è previsto tra persone che possono riprodursi (maschi e femmine) ed è il sesso in un matrimonio santificato in cui le persone prendono dei voti davanti a Dio, ai parenti e alla comunità. Quando il sesso è onorato in questo modo, in realtà è spirituale. Questo è convalidato dal Signore stesso nella Bhagavad gita quando dichiara: “Io sono l’unione sessuale che non è contraria ai principi religiosi.”

“I genitali e il piacere della procreazione contrastano le angosce dei vincoli familiari”, scrive Prabhupada nella spiegazione dello Srimad Bhagavatam 2.6.8. “Si cesserebbe del tutto di generare se non ci fosse, per grazia del Signore, un rivestimento, una sostanza che dà piacere, sulla superficie degli organi riproduttivi. Questa sostanza dà un piacere così intenso che contrasta pienamente il disagio degli ingombri familiari.

Tuttavia per i ricercatori spirituali, l’impegno è quello di ridurre la ricerca del piacere materiale (che è inevitabilmente temporaneo e porta delle conseguenze) in modo che gradualmente si possano provare i piaceri eterni dei puri scambi d’amore incondizionati. Usando intelligenza e compassione, il Grihasta Vision Team raccomanda ai coniugi di cooperare insieme per compiere un progresso spirituale ed avere delle relazioni equilibrate e amorevoli.

Conclusione

I membri del Grihasta Vision Team hanno consigliato e istruito centinaia di coppie, presieduto a matrimoni, scritto libri e ascoltato le grida e le frustrazioni dei devoti che lottano per essere coscienti di Krishna prima e dopo il matrimonio. Il GVT non incoraggia in alcun modo i devoti a gratificare i loro impulsi sessuali senza ritegno. Piuttosto, il GVT vuole sollevare la discussione, invitare a una considerazione aperta e onesta e dare speranza e incoraggiamento su un argomento controverso e sconcertante nel nostro movimento. Gli intervistati hanno affermato clamorosamente che guida e supporto sono necessari nell’area dell’affetto e dell’intimità.

I devoti hanno bisogno di trovare speranza ovunque si trovino nel viaggio spirituale, qualunque sia il gradino della scala su cui si trovano. Devono sperare che stiano facendo progressi; e sapere che non sono condannati. Sappiamo che Srila Prabhupada, sempre compassionevole, ci ispirava sempre a usare la nostra intelligenza per capire come permettere alle persone di crescere ed essere ispirate nella coscienza di Krishna. Consideriamo il principio e concediamo agli individui la possibilità di raggiungere quel principio nel modo migliore che funziona per loro.

Krishnanandini devi dasi (dal sito web ISKCON News)