Il kirtan dovrebbe essere dolce e soave come il tintinnìo delle cavigliere ai piedi delle gopi.

(Vayasaki Prabhu)

 

Si può perdere l’udito per molte ragioni: per causa di una malattia, per la vecchiaia, un incidente, o per essere stati esposti a rumori come scoppi o colpi di arma da fuoco. Ma la mia indagine ha mostrato un altro aspetto del problema: la perdita di udito causata da una lunga esposizione al rumore. Certo, per rumore non si intende solo un suono fastidioso. Si può perdere l’udito anche a causa di suoni che ci appaiono piacevoli – come il suono della musica rock. O quello delle mridanga e dei karatal.

La perdita indotta dell’udito ha due caratteristiche: temporanea e permanente. Se avete partecipato a un concerto rock, per esempio, forse saprete cos’è una perdita di udito temporanea. Quando la perdita di udito è temporanea, dopo alcuni minuti o dopo alcune ore il ronzìo nelle orecchie cessa e l’udito torna normale, ma quando sentiamo ripetutamente dei suoni ad alto volume e per un tempo prolungato, per mesi e anni, allora la perdita di udito può diventare irreversibile.

Il volume del suono viene misurato in unità chiamate decibel, proprio come la temperatura si misura in gradi. 

Che volume hanno i suoni che abitualmente sentiamo?

Ecco una lista che ci può dare un’idea di base:

  • 30 dB voci sommesse in una biblioteca
  • 45 dB suoni di casa
  • 55 dB conversazione normale
  • 60 dB centro commerciale
  • 70 dB aspirapolvere (lontananza 3 metri)
  • 75 dB rumori di fabbrica
  • 80 dB orologio sveglia, traffico, orchestra, trapano
  • 85 dB (inizio della fascia di pericolo) motocicletta, rumore di macchina da stampa, metropolitana (distanza 6 metri)
  • 100 dB martello pneumatico, musica rock amplificata
  • 125 dB decollo di un jet (distanza circa 60 metri)
  • 130 dB soglia del dolore all’udito

Il volume del suono dipende naturalmente da quanto siete lontani dalla sua origine e da quanti ostacoli ci sono tra voi e il suono; per esempio un suono esterno potrebbe essere moderatamente rumoroso ma lo stesso suono provocato in una piccola stanza riecheggerà molte volte di più e il suo effetto sarà molto più intenso.

Quanto è alto il volume di un kirtan nell’ISKCON?

Non posso generalizzare ma secondo una serie di rilevazioni con un misuratore di suoni nel tempio di Alachua (2004) ecco i risultati:

Un tipico kirtan di guru puja con 3 mridanga, 2-3 paia di karatal, 2 cembali di media misura e il solito sistema di amplificazione è arrivato a 100 decibel con un crescendo di 106 e poi fino a 110 decibel.

Questo livello di suono presenta un pericolo all’udito? Continuate a leggere.

Succede senza che ce ne accorgiamo 

La frequenza del suono si misura in unità chiamate Hertz (Hz). I bambini possono sentire dei suoni bassi che vanno dai 16 Hz fino a quelli acuti a 20.000 Hz. Quando cresciamo il limite degli acuti che sentiamo decresce, quindi molti adulti non riescono a sentire dei suoni oltre i 12.000 Hz. Il raggio di frequenza della parole si estende dai 200 Hz fino ai 6.000. La musica naturalmente si estende molto di più. Quello che succede nella perdita di udito indotta è che cominciamo a non sentire più i toni alti. Generalmente i toni intorno ai 4.000 Hz sono i primi a scomparire. Potreste ancora sentirli ma solo se hanno un volume più alto di prima. Le orecchie sane e giovani riescono a sentire dei suoni impercettibili, fino a 10 o 20 decibel. Con la perdita di udito indotta non riuscite più a sentire quei suoni a meno che siano a volume molto più alto, diciamo a 50 decibel. I prossimi toni ad andarsene sono quelli tra i 6.000 e gli 8.000 Hertz. A questo punto non vi rendete conto di quello che sta succedendo. I suoni che vi sono più famigliari sono i suoni delle parole, che occupano in genere le frequenze più basse, anche al di sotto dei 2.000 Hz. Alcune consonanti come ‘esse’, ‘effe’, ‘ti’, e ‘zeta’ si estendono verso le frequenze più alte ma anche quando non riuscite a sentirle, la vostra mente utilizza il contesto dato dalle altre lettere per supplire i suoni che non sentite più. Quindi la capacità di ascolto sembra essere ancora normale e state perdendo l’udito senza nemmeno rendervene conto.

La perdita di udito indotta progredisce molto lentamente. Di solito ci vogliono mesi e a volte anche anni. Voi non sentite nessun dolore, niente sangue, nessun graffio, e non vi rendete conto di quello che sta succedendo. Il prossimo passo comunque è che la perdita delle alte frequenze diventa maggiore e anche i toni bassi cominciano a non sentirsi più. Adesso avrete dei problemi a sentire una conversazione. In effetti siete ancora in grado di sentire, ma avrete dei problemi nel capire quello che si sta dicendo e comincerete a lamentarvi del vostro udito. Ma ora il danno è grave, irreversibile, e forse è diventato un serio handicap. 

Un altro problema che vorrei menzionare è quello che viene definito tecnicamente tinnito auricolare (dal latino, tintinnare) e si tratta di quei suoni simili a una scampanellata, un brusio o a un fischio. Anche se dà fastidio di solito dura poco. Ma quando il danno ha prodotto una perdita permanente dell’udito questi suoni potrebbero perdurare per anni.

Ma il tinnito auricolare, spiega un esperto, di solito non viene prodotto dall’esposizione quotidiana al rumore bensì “viene rilevato in lavoratori che sono esposti a un rumore molto acuto, come per esempio il lavoro nelle fonderie”. Proprio come la perdita di udito indotta, il tinnito auricolare non può essere curato. Dovete imparare a convivere con esso.

Cosa significa tutto questo per l’ISKCON?

Cosa significhi tutto questo ora dovrebbe essere molto ovvio. Nel nostro programma spirituale quotidiano noi siamo esposti ed esponiamo le persone verso le quali siamo responsabili a volumi di suono che sono certamente entro il livello di rischio. Tanto per cominciare, le mridanga e i karatal possono essere rumorosi. Spesso noi suoniamo gli strumenti in luoghi chiusi e piccoli con soffitti bassi e il suono viene amplificato elettronicamente. Oltre a questo, i devoti di solito hanno poca educazione riguardo gli effetti fisici sull’udito che un suono ad alto volume può avere. Così durante il kirtan aumentiamo il volume al massimo. Vediamo perfino dei devoti usare i karatal come per gioco, come se li usassero per dare uno schiaffo vicino alle orecchie di altri devoti. Lo scorso anno ho avuto un’esperienza personale con un devoto che mi è venuto vicino durante un kirtan come se volesse sussurrarmi qualcosa all’orecchio e poi si è messo ad urlare a squarciagola “GOVINDA!” A volte abbiamo delle strane idee su come esternare la nostra estasi. E inoltre siamo responsabili per un gran numero di persone, inclusi i bambini. Vogliamo che essi siano sani e in forma per compiere il servizio di devozione. E siamo anche eticamente responsabili della loro salute. Oltre questo possiamo supporre che delle persone che tengono al loro udito abbiano delle titubanze ad unirsi al movimento per la coscienza di Krishna se girasse voce che uno sproporzionato numero dei suoi membri necessita di supporti acustici e tappi per le orecchie.

La sordità provocata da rumori, anche se permanente e irreversibile, è largamente prevenibile. Ci sono dei metodi per prevenire il problema della sordità. Eccoli:

1) Misurare il livello di esposizione al rumore. Quanto è alto il volume dei suoni? Può rappresentare un problema? Vi sono degli strumenti per misurarlo.

2) Controllare il livello del suono. Quando avete scoperto che il volume del suono è troppo alto potete fare qualcosa per abbassarlo. Nelle fabbriche questo potrebbe voler dire utilizzare delle macchine meno rumorose. Nei centri dell’ISKCON potrebbe significare abbassare il volume degli amplificatori, porre dei limiti all’uso di certi strumenti e utilizzare dei materiali di costruzione che assorbono il rumore.

3) Sottoporsi a degli esami medici dell’udito. Se il volume del suono è a livelli accettabili, bene. Se non lo è sarebbe meglio sottoporsi a delle regolari visite mediche che sono veloci e vi dicono cosa sta succedendo all’udito delle persone.

4) Utilizzare degli strumenti protettivi. Se non è possibile abbassare il volume del suono sarebbe meglio procurarsi degli strumenti protettivi come delle cuffie, o dei tappi per le orecchie. Ma questi strumenti funzionano solo se sono utilizzati nel modo giusto e sono di qualità. Per chi ha già problemi di udito utilizzare questi strumenti o stare lontano dai suoni ad alto volume è l’unico modo per non peggiorare ulteriormente l’udito.

5) Educare e motivare le persone. In un movimento come il nostro spero sia inutile spiegare perché le persone non meritino di rimanere ignoranti. Naturalmente la cosa più importante è l’illuminazione spirituale. Ma in quanto il nostro metodo di illuminazione spirituale dipende grandemente dall’ascolto, ne consegue che i devoti devono proteggere il loro udito. Questo richiede incoraggiamento e un’educazione in proposito.

6) L’udito sotto controllo. Tenere una sorta di cartella clinica vi permette di sapere come va e soprattutto vi permette di avere un quadro riguardante l’udito dei devoti.

7) Controllare se il programma funziona. Rivedete spesso il programma che avete delineato per vedere se funziona. Questo vi tiene al corrente dei problemi e serve per vedere i nuovi cambiamenti da attuare.

Ora, spero di avervi avvertito e informato. Se volete potete prendere le cose alla leggera. Ma attenzione: se ignorate la cosa, presto voi e altri devoti potreste espandere l’oceano delle glorie di Krishna ripetendo spesso un nuovo mantra:

“Puoi ripetere per favore?”

E per chi dice che il volume del kirtan va sempre bene perché il santo nome è trascendentale, la risposta è semplice: anche la perdita dell’udito sarà trascendentale.

Jayadvaita Swami

(tratto da Noise Induced Hearing Loss: what it is, and what it may mean to ISKCON devotees. A preliminary report)