Questi momenti

  • “Nessuno si salva da solo”: Bea (Infermiera, Colombia), Iolanda (Oss, Africa), Ornela (Infermiera, Albania) e Chiara (Oss, Italia) sono professioniste impegnate insieme nella cura dei pazienti affetti da Covid-19 presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona.

    Vado nella libreria e istintivamente prendo un libro senza guardare nemmeno il titolo e leggo la prima frase che vedo:

    “Gesù non era un teologo. Non esiste nessun passo del Nuovo Testamento in cui Gesù abbia portato argomentazioni teologiche. Egli aveva soltanto un linguaggio estremamente semplice, un linguaggio umano e poetico.”

    Lo so, è una sincronicità. Era quello che pensavo ancora vagamente ma che si è reso chiaro leggendo quella frase.

    Guardo l’autore, Eugene Drewermann, non chiedo a Google Prabhu su di lui, sarà forse un teologo anche lui, o forse uno psicologo? Certamente una persona profonda.

    I pensieri ora vanno ai mali del mondo, oggi un virus, domani una guerra, e poi alle notizie veloci e fuggenti dei media, una dopo l’altra, e a qualche immagine che rimane impressa nonostante il traffico informatico e anche interiore. Vedo il Papa che da Roma parla davanti a una piazza deserta, le sue parole sono umane, forse fin troppo. Ma il suo tono appare umile e non traspare arroganza.

    Il seggio, il vyasasan, il pulpito, sono luoghi e spazi di comunicazione, da lì si diffondono le buone notizie di speranza, di certezze e di apertura spirituale. Sono luoghi dove partono messaggi di ispirazione. Ma a volte quegli stessi luoghi possono diventare dei centri di potere, dei luoghi che servono per acquisire potere sugli altri. Il potere che si esprime citando numerosi versi a memoria, condannando chiunque non la pensi come noi, avendo un tono di voce forte e sicuro. Questo va tutto bene, ma guardiamoci dentro, guardiamo la nostra attitudine. La mia comprensione è che le nostre parole dovrebbero suscitare dei sentimenti. Dovremmo riuscire a trasmettere dei sentimenti in chi ci ascolta e mi riferisco a due sentimenti in particolare: dei sentimenti positivi verso Krishna e dei sentimenti positivi verso gli altri.

    Questa è la motivazione che ci dovrebbe essere nel dare una lezione, quella di ispirare gli altri a sentirsi più leggeri, più in alto, più vicini a Krishna e agli altri, specialmente alle persone che sono intorno a noi, i nostri compagni di viaggio spirituale.

    Questo essere più leggeri e più in alto mi ha fatto ricordare quello che ho visto alcuni giorni fa. E’ un messaggio multimediale che ha commosso persone di tutto il mondo. La pattuglia acrobatica aeronautica italiana vola nel cielo e crea un’immensa bandiera tricolore che sconfigge il male (il Covid-19, rappresentato da un unico aereo nero). Tenuemente si sente una canzone di Luciano Pavarotti, “Vinceremo”, Forza Italia! Un messaggio di incoraggiamento…

    Tutto questo ci fa pensare ai medici (più di 80 di loro hanno lasciato il loro corpo in questa battaglia contro la pandemia in Italia e migliaia sono stati contagiati), a tutti i volontari, alle forze dell’ordine. Tutti stanno facendo il possibile e a volte anche l’impossibile per aiutare e incoraggiare le persone.

    Potremo pensare che le persone ‘credono’ di poter sconfiggere il nemico, ma senza l’aiuto di Dio senza dubbio è solo presunzione. Questo è vero.

    Ma non possiamo sapere l’attitudine di ognuno, alcuni sono certamente molto lontani da Dio altri più vicini a Lui. C’è un bellissimo verso della Bhagavad gita nel quale Sri Krishna ci dice di apprezzare gli altri:

    “Tutti seguono la mia via in un modo o nell’altro o figlio di Pritha

    e come si affidano a Me

    così in proporzione io li ricompenso.”

    Ecco alcuni punti positivi che si possono trarre da questi begli esempi: spirito di dedizione, di sacrificio, solidarietà, coraggio, affetto,  senso del dovere, aiutarsi, il lasciare da parte le opinioni e le differenze, vedere quello che unisce.

    Il nostro messaggio si rivolge al singolo, a tutta l’umanità e al bene di tutti gli esseri viventi.

    Rupa Gosvami grande teologo e persona di immensa umanità diceva che dovremmo trovare quella filosofia che porti ogni bene a tutte le persone, nessuna esclusa.

    La sintesi è la conoscenza teologica unita a una grande umanità (bhakti vedanta).

    Abbiamo gli strumenti per poter fare bene e per aiutare gli altri.  La coscienza di Krishna è fatta per portare benessere materiale e spirituale al mondo, la salute, la vittoria, la moralità, la prosperità.

    Non possiamo bombardare le persone solo di filosofia senza trasmettere loro dei sentimenti e non possiamo dare loro solo dei sentimenti senza dare loro la verità della coscienza di Krishna, una verità forte e sicura, ma così dolcissima e che libera per sempre da ogni male.

    Sajjana Ashraya das

    La foto viene dalla pagina FB dell’ASST di Cremona – Azienda Socio – Sanitaria Territoriale ed è stata scattata da Dott.ssa Francesca Mangiatordi (Medico, Pronto soccorso Cremona e collaboratrice ad honorem dell’Ufficio Comunicazione)

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