Verrà il tempo in cui l’uomo guarderà all’uccisione degli animali come al presente considera l’uccisione di un uomo.

(Leonardo da Vinci)

“La mucca ha ricevuto l’erba da Krishna, come nutrimento. Lei non cerca il nostro cibo. Che diritto abbiamo di ucciderla? Voi avete il vostro cibo; la mucca ha come cibo l’erba del campo. Questo è il sistema naturale, per il benvolere di Dio, la mucca dona venti o venticinque litri di latte al giorno ma non lo beve. Sebbene sia il suo latte viene donato alla società umana: ‘Prendilo, non uccidermi. Lasciami vivere. Sto mangiando solo un po’ d’erba.’ Ma vedete come l’uomo civilizzato uccide questi animali. Senza toccare il vostro cibo, la mucca mangia l’erba che è un dono di Dio, e dà il cibo più prezioso: il latte. Appena nati, possiamo nutrirci solo di latte, sia del latte della madre… Oggigiorno quando le madri hanno poco latte, viene dato il latte della mucca. Quindi dall’inizio della mia vita io vivo grazie al cibo dato da mia madre e dalla mucca, poi una volta cresciuto, io la uccido. Questa è la mia gratitudine. Guardate come si definiscono civilizzati. Sono più degradati degli animali, così degradati, naradhama, tra i più degradati. Coloro che uccidono le mucche, che mantengono i mattatoi, sono tra i più degradati tra gli esseri umani. Essi non possono essere chiamati esseri umani; sono meno delle bestie. Sono senza gratitudine, e cercano la pace. Guardate l’imbroglio, l’inganno.” (Lezione di S.D.G. Abhay Caranaravinda Bhaktivedanta Swami, Srila Prabhupada, sullo Srimad Bhagavatam, Los Angeles, 19 settembre 1972)

Il dott. John Harvey Kellog commenta che il corpo morto di una mucca o di una pecora in un campo viene chiamato “carogna”; ma la stessa carcassa appesa in una macelleria è vista come cibo.

La vita è sacra e tutte le forme di vita sono degne di rispetto

L’insegnamento vedico tradizionale rispetta la vita in tutte le sue forme, tutti gli esseri viventi sono nati da madre natura e hanno lo stesso diritto alla vita. Quindi nel concetto vedico, gli animali sono trattati come bambini innocenti che devono essere protetti. Lo Srimad Bhagavatam, il più importante testo della letteratura vedica, dichiara: “Una persona dovrebbe trattare gli animali come cervi, cammelli, asini scimmie, topi, serpenti, uccelli e insetti esattamente come i propri figli. C’è ben poca differenza tra i bambini e questi animali innocenti.” (Srimad Bhagavatam 7.14.9)

La dottrina della reincarnazione sostiene che ogni creatura è un anima spirituale che vive in un corpo materiale vita dopo vita. La vita è sacra, non solo la vita della mucca. Il concetto vedico dice che tutte le forme di vita emanano dalla forma di vita suprema e quindi tutti gli esseri viventi sono parte di questa vita suprema e di conseguenza venerabili. Infatti non solamente la cultura vedica ma tutte le culture tradizionali insegnano il rispetto per la vita e la natura. Il problema risiede nello stile di vita tecno-industriale, grossolanamente rude verso la vita umana e non umana.

Il moderno stile di vita è basato sul disprezzo della vita e della natura

La vita moderna è caratterizzata da una totale mancanza di rispetto verso la vita, umana e non umana. Nonostante ci sia una grande disponibilità di cibo, ogni anno miliardi di animali sono allevati senza misericordia, trasportati e macellati. La reazione karmica a questi atti è ugualmente severa e si manifesta quando, durante bombardamenti, rivolte e guerre, l’essere umano è ucciso come un animale. Quando alcuni uccelli furono diagnosticati affetti da influenza aviaria, l’uomo uccise milioni di uccelli, la stessa cosa successe quando alcune mucche si ammalarono e furono uccisi centinaia di migliaia di mucche. Queste attività non hanno precedenti nella storia umana. Questo assassinio a sangue freddo è un olocausto, è terrorismo. Nel regno di Dio tutti gli esseri hanno diritto alla vita, e la persona che uccide senza necessità deve pagare caro, anche se uccide una formica. Sta arrivando il tempo in cui la gente “abbatterà” un intera razza o nazione quando essi saranno infetti da qualche malattia.

Barbarie istituzionalizzate e industrializzazione della crudeltà

La crudeltà esiste nel mondo da tempo immemorabile! La crudeltà ha preso la forma dell’industria globale. Difatti, il mondo non ha mai visto una tale istituzionalizzazione delle barbarie umane. Da sempre, la gente ha ucciso animali per cibarsene, per divertirsi, per usare o vendere le pellicce ecc. ma l’uccisione nei mattatoi industrializzati è un’invenzione moderna.

Potrebbe essere che questo millennio sia il più sanguinario della storia umana. Per circa 40 anni dopo la scoperta del Nuovo Mondo era legale, per l’uomo bianco, dare la caccia ai nativi americani come animali. Fu solo nel 1530 che il Papa concesse l’appellativo “umani” agli indiani d’America!!!

Aimé Césaire scrisse nel 1955, nel “Discorso sul colonialismo”, cercando di porre in prospettiva gli orrori perpetrati da Hitler: “Ciò che la borghesia cristiana del ventesimo secolo non può perdonare a Hitler non è il crimine in se stesso, il crimine contro l’umanità, non è l’umiliazione dell’umanità, ma piuttosto il crimine contro l’uomo bianco, il crimine di aver applicato all’Europa gli stessi trattamenti che erano inflitti dai colonialisti ai coolie dell’India, ai neri dell’Africa, agli indiani d’America ecc.

Gli animali hanno un anima e hanno sentimenti come noi

Alcune religioni propongono erroneamente che solo la vita umana è sacra, poiché solo gli umani hanno un anima e tutte le altre creature non umane sono senz’anima. Tuttavia dire che gli animali non hanno un anima è un errore pericoloso e irrazionale, una proposizione completamente insensata e assurda. Noi mangiamo, dormiamo ci accoppiamo e ci difendiamo, gli animali fanno lo stesso, quindi dov’è la differenza. Noi sentiamo piacere e dolore, così anche gli animali, quindi dov’è la differenza. I nostri corpi sono fatti di carne e sangue e così anche i loro, e spesso, gli animali sono più umani dei cosiddetti esseri umani. Quindi coloro che dichiarano che gli animali non hanno un anima sono infatti coloro che sono senz’anima.

Nelle religioni troviamo limitazioni rigorose contro l’uccisione degli animali

  1. Il buddismo e l’abbattimento degli animali.

“Per il gusto dell’amore e la purezza il Bodhisattva si astiene dal mangiare carne, evitando di terrorizzare gli esseri viventi, il discepolo per ottenere la compassione sta disciplinando se stesso e deve astenersi dal mangiare carne. Non è verità che la carne sia un cibo appropriato e permissibile quando l’animale non è ucciso dalla persona stessa, quando non viene ordinata l’uccisione, quando l’animale non è ucciso espressamente per la persona. In futuro ci potrebbero essere persone che volendo mangiare carne useranno ragionamenti sofisticati per difendere il loro gusto per la carne, tuttavia il mangiare carne in qualsiasi forma e maniera in qualsiasi posto è incondizionatamente una volta per tutte proibito. Non è permesso a nessuno mangiare carne, non lo permetto e non lo permetterò…” (Lord Buddha, Lanka Avatar Sutra, Daisetz Suzuki, Routledge 1932)

“Tutti tremano davanti alla violenza; tutti temono la morte. Mettendo se stessi al posto di un altro, non si dovrebbe uccidere o causare un’uccisione.”  (Lord Buddha, Dhammapada, 123)

  1. L’Islam e l’uccisione degli animali.

“Non è un animale sulla terra e neppure una creatura che vola con le sue ali, ma essi sono persone simili a te.” (Corano, surah 6 verso 38)

“Tutte le creature sono parte della famiglia di Dio; ed egli ama coloro che fanno del bene alla sua famiglia.” (Anas, Mishkat al-Masabhih, 3:1392)

“La loro carne mai raggiungerà Allah, e neppure il loro sangue, ma la tua devozione e la tua pietà lo raggiungeranno.” (Corano, 22:37)

  1. Ebraismo e Cristianità

“Non uccidere.” (Sesto comandamento)

“Colui che uccide un bue è come se uccidesse un uomo.” (Isaia, 66.3)

La verità riguardo al sacrificio vedico

La società vedica era strettamente vegetariana poiché solo una dieta vegetariana conduce ad una più elevata realizzazione spirituale. Il mangiar carne è uno dei più grandi ostacoli sul sentiero del progresso spirituale. Nonostante ci sono interpretazioni inverosimili, nessuna Scrittura nel mondo incoraggia il consumo della carne, sebbene alcune Scritture fanno delle concessioni per gli individui che sono incapaci di controllare il loro appetito.

Nel sistema vedico ci sono due tipi di sacrificio animale: il primo è per provare la potenza dei mantra cantati durante il sacrificio del fuoco. Un vecchio animale è sacrificato e mediante il potere dei mantra rivive con un corpo giovane e in salute, mediante una pratica completamente indolore. Questo ringiovanire, se eseguito con successo, determina l’accuratezza del canto dei mantra e il successo del sacrificio del fuoco. Il secondo tipo di sacrificio animale è una concessione per i carnivori compulsivi. A queste persone viene ingiunto di uccidere una capra di fronte alla dea Kali in una notte di luna nuova, cantando dei mantra che spiegano le reazioni che si ottengono nell’uccidere animali. Il solo scopo è quello di controllare l’indiscriminato consumo di carne così prevalente nella moderna cultura dei mattatoi. Questa regolamentazione può condurre un carnivoro a una migliore comprensione delle sue attività, arrivando gradualmente a capire la futilità di accumulare un tale karma unicamente per il gusto della carne.

La letteratura vedica è piena di racconti di re che cacciavano nella foresta. Lo scopo di queste spedizioni di caccia era di due tipi: nel primo caso solo gli animali pericolosi e violenti venivano eliminati, di modo che i grandi saggi e filosofi che vivevano nella foresta potevano eseguire pacificamente i loro doveri. Il secondo era che dava la possibilità ai regnanti di addestrarsi nell’arte della guerra e nel coraggio di uccidere.

(Compilato da Vasudeva Datta das per la rivista online lunanuova.org, sulla base di ricerche esposte dal Dott. Sahadeva dasa – Sanjay Shah – nei suoi libri, reperibili in lingua inglese sul sito www.cowism.com)

Questo è il primo di una serie di articoli che approfondiranno la relazione tra l’uomo, la terra e le mucche: il perché in India la mucca è considerata sacra, la relazione tra la mucca e l’ecologia, la terra e la mucca e il loro impatto sul progresso e la prosperità, e infine, la relazione tra la terra, la mucca e la qualità del pensiero, la pace e il progresso spirituale.