Negli ultimi tre anni abbiamo visto come la società mondiale abbia subito dei mutamenti rapidi, per dirla in altre parole abbiamo visto chiaramente che Kali Yuga ha decollato. Senza saperlo, ci siamo ritrovati in una guerra mondiale combattuta con armi sofisticate e insolite, armi che sono state perfezionate nel corso dei secoli. La pandemia ci ha aperto gli occhi sulla profondità della falsità, della degradazione morale e della debolezza individuale e collettiva.
Una malattia come tutte le altre, curabilissima e con tasso di mortalità quasi nullo, se curata tempestivamente nel modo giusto, è stata fatta passare per mortale, la peste del secolo. In intere nazioni politici, medici, giornalisti e forze dell’ordine si sono inchinati davanti alla falsità; ma non dobbiamo e non possiamo condannare tutti, molti sono stati costretti e ingannati.
Poi quando sembrava tutto finito, invece della sospirata normalità è arrivata la guerra, la richiesta di nuove austerità, l’aumento ingiustificato del prezzo di tutto, l’emergenza climatica, la “necessità” di mangiare insetti “per salvare il pianeta”, l’ideologia gender, e il tutto racchiuso nello slogan che dobbiamo credere alla scienza.
La società non è demoniaca nella sua interezza e la maggior parte delle persone ha ancora delle buone qualità, ma ora i pochi situati nelle posizioni chiave stanno spingendo tutti verso la distruzione materiale e spirituale.
Nel tipico linguaggio delle sette il mondo fuori è orribile e demoniaco, tutti sono deviati e saranno condannati e distrutti da Dio; “Solo noi ci salveremo”, ma Srila Prabhupada era una persona di grande buon senso, vedeva le cose molto lucidamente, usava spesso dire che la società è demoniaca e aveva ragione.
Infatti ora c’è veramente sgomento, smarrimento, sfiducia e pessimismo; la maggior parte delle persone non vede più un futuro, e tanto meno i giovani. O più precisamente, lo vede sempre più cupo, senza alcuna speranza.
Altri cercano protezione e speranza in qualche forma di fede, nella spiritualità, nelle religioni.
La maggior parte si rifugia nelle distrazioni, nel passare le giornate sullo smartphone, nella pornografia e nelle banalità.
Le persone che contano hanno delle armi sofisticate di persuasione, si presentano bene, sanno parlare molto bene, le loro qualifiche sono certificate da diplomi, PHD, master, alte posizioni politiche, bellezza, ricchezza, fama.
Studiano con grandissima cura le strategie, curano in modo quasi maniacale i dettagli, si incontrano per approfondire i loro piani, cercano appoggi, formano alleanze, studiano la psicologia e la sociologia delle masse, pensano a come attrarre e affascinare le persone per poi manipolarle, così bene e in modo che loro vogliano essere manipolati, e infatti, lo desiderano tantissimo, darebbero anche la vita per gli ideali che gli hanno fatto passare per nobili e meravigliosi. “Ti mandano all’inferno e sei contento di andarci.” Hanno creato falsi ideali, falsi modelli di ricchezza, illusori luoghi di piacere.
Ma noi cosa dobbiamo fare adesso? Limitarci a guardare? Non dire nulla? Continuare così? Fuggire?
Quanto noi stiamo influenzando la società? Quanto la società sta influenzando noi?
C’è una gran parte ancora sana di persone che chiedono aiuto. Sapremo accoglierle? Comprenderle, Aiutarle?
Molte persone e organizzazioni, quelle di successo, sono molto esperte e sanno fare le cose molto bene. Cosa dobbiamo fare noi? Quale è la soluzione?
La soluzione è la formazione.
Dal Dizionario Sabatini Coletti:
Formazione: Progressiva acquisizione, attraverso lo studio o l’esperienza, di una determinata fisionomia culturale o morale, di competenze specifiche, educazione intellettuale, corsi di formazione professionale, quelli organizzati da enti pubblici o privati per migliorare le competenze professionali.
Dare solo una formazione di base non basta, bisogna andare oltre e dare una formazione specifica, raggiungere una seria competenza, raggiungere l’eccellenza, fare in modo che i membri della ISKCON siano veramente esperti in ogni settore; nella sadhana, nella conoscenza dei testi sacri, in tutte le attività utile al funzionamento del movimento e alle relazioni.
Formare delle persone esperte che conoscono molto bene la teologia della coscienza di Krishna, conoscono il giusto comportamento e sanno fare molte cose pratiche.
Come dare delle lezioni, saper cucinare, saper cantare e suonare degli strumenti musicali, sapere coltivare la terra e curare le mucche, sapere fare il formaggio, il burro e altri prodotti con il loro latte, sapere come avere delle relazioni affettuose, parlare della salute, tenere seminari e corsi di formazione sul santo nome l’importanza della sadhana e dell’accoglienza; e tanto altro.
Le persone che varcano la soglia di una comunità spirituale devono sentire la differenza, devono essere molto attratte e affascinate, devono sentire di entrare in un’altra dimensione dove si respira un aria pura e diversa.
La società odierna è estremamente attraente per le persone, non possiamo pensare che se presentiamo e viviamo la coscienza di Krishna in modo mediocre potremo fare breccia nella mente delle persone. E’ necessaria l’eccellenza. Altrimenti non solo noi non riusciremo a influenzare la società, ma verremo travolti, influenzati e indeboliti da questa società capital-comunista che adesso sembra aver lo scopo di abolire, o almeno indebolire, ogni forma di vita su questo pianeta.
Gopinath Prema das