Il grande maestro Bhaktivinoda Thakur spiegava che finché non raggiungiamo un livello di spiritualità molto elevato, se vogliamo praticare la via spirituale con successo dovremmo prima di tutto prenderci cura di quattro aspetti molto importanti della nostra vita:

La salute, il lavoro, le relazioni e le pratiche spirituali.

Mantenerci in salute è importante, non dovremmo dedicare la prima parte della nostra vita a rovinare la nostra salute per poi cercare di curarci durante la vecchiaia.

Come possiamo praticare bene la vita spirituale se siamo spesso deboli o malati? Quindi è importante come ci alimentiamo, è importante la pulizia del corpo ed è importante imparare a respirare bene, fare esercizio, muoverci,  riposare le ore necessarie, coltivare dei pensieri puliti e positivi e mantenerci in contatto con il sattva guna in tutti i suoi aspetti. Ricordiamo anche che secondo l’Ayurveda la miglior medicina è una buona compagnia; è lo stare in compagnia di amici spirituali, di persone gentili e generose, che illuminano la nostra strada verso Dio.

Un altro aspetto importante è il lavoro. Se possibile la nostra occupazione dovrebbe favorire e non ostacolare la nostra vita spirituale, che è l’aspetto più importante della vita. Non dovremmo fare troppo per ottenere un successo materiale, o fare troppo poco, ma impegnarci nella giusta misura secondo la nostra natura e le nostre possibilità. Se vogliamo a tutti costi il successo e viviamo al di sopra di quello che le nostre possibilità economiche ci permettono, potremmo riempirci di debiti, di ansietà e di problemi. Se siamo pigri e facciamo troppo poco, ci troveremo negli stessi problemi anche solo per pagare bollette, tasse e far fronte agli imprevisti. Abbiamo il dovere di mantenere la nostra famiglia in modo più che  decoroso e questo necessita impegno ed equilibrio.

Le relazioni sono un aspetto molto importante, più importante della salute e del denaro, e naturalmente le relazioni più importanti sono quelle che vogliamo avere con Krishna e i Suoi devoti, e questo implica il coltivare prima di tutto un profondo senso di rispetto, di amicizia con i devoti e le devote del Signore e con tutte le persone in generale. Non possiamo vivere senza relazioni, l’anima è un essere sociale, il mondo spirituale non è vuoto, è fatto di relazioni di amore. Nel suo libro ‘Il Nettare dell’Istruzione’ di Rupa Gosvami è spiegato che i devoti e le devote del Signore praticano tra di loro i sei scambi di amore:

Offrire dei doni, accettare dei doni, aprire il proprio cuore agli altri devoti, ascoltare in confidenza gli altri devoti ed offrire ed accettare il cibo spirituale (prasadam).

La pratica spirituale compiuta con regolarità, quotidianamente, è quella che si definisce sadhana. Questo è il quarto aspetto di cui parla Bhaktivinoda Thakur, ed è quello più importante. Dedichiamo ogni giorno del tempo per parlare con Krishna, Dio, recitando con attenzione il Suo Nome. Il leggere e commentare un verso dei testi Vaisnava insieme ad altri devoti, il cercare di mantenere una buona attitudine con le persone che sono vicine a noi, il bhajan e la preghiera sono essenziali. Come il corpo ha bisogno di essere nutrito ogni giorno, così l’anima deve essere nutrita quotidianamnete con il nutrimento spirituale della sadhana bhakti.

Pensiamo a una persona che non si prende cura della propria salute, non ha un lavoro, non ha nessun amicizia. Come si sentirà quella persona? Pensiamo anche a qualcuno che si trova in quelle condizioni, ma che almeno prega e legge gli sastra, e questo è un punto molto positivo, ma per quanto tempo potrà durare? Non è certo una situazione ideale.

Un altra persona è sana e piena di energia, ha un lavoro o un servizio al tempio che la soddisfa, ha molti amici con i quali si incontra spesso per ascoltare e discutere in profondità dei vari temi della coscienza di Krishna, oppure per dei kirtan e anche solo per stare insieme, tra amici.

Questo è il modello che ci ha dato Srila Bhaktivinoda Thakur per diventare devoti e rimanere devoti per tutta la vita.

Poi naturalmente ci sono altri principi che ci vengono consigliati dai grandi maestri, un principio importantissimo è quello di frequentare un luogo sacro, sia esso un tempio o una casa ashram, uno spazio sacro dove le persone sono dedicate a servire Krishna, a sviluppare delle qualità divine e a dare agli altri saggezza e affetto.

Srila Prabhupada spiega nella Bhagavad-Gita che il primo passo da fare è quello di vivere sempre con persone che sono coscienti di Krishna e che questo legame spirituale ha il potere di metterci in contatto con Krishna, e capiremo che lui è Dio, l’Essere Supremo.

Gopinath Prema das