La nostra alimentazione è latto-vegetariana e varia secondo il clima, il lavoro fisico che si compie e la particolare costituzione di ogni persona. Non possiamo nutrirci tutti allo stesso modo e come dice l’antico detto “Ciò che è veleno per una persona è medicina per un’altra.”

Ci sono comunque degli alimenti che fanno male a tutti e altri che invece sono benefici per tutti.

Un altro punto interessante è che certamente essere vegetariani è molto importante per la salute, quindi tutti dovrebbero essere vegetariani, ma essere vegetariani non basta. Consideriamo il fatto di essere vegetariani ma di mangiare molto spesso pasta, pane, formaggi, cibi fritti, unti e piccanti, bibite gassate, dolci e cioccolato. Questo tipo di alimentazione ‘vegetariana’ è squilibrata e non è assolutamente da adottare. Un’alimentazione vegetariana sana ed equilibrata include verdure, cereali, legumi, frutta fresca e secca, semi, germogli e prodotti del latte. Un’alimentazione squilibrata porta a diverse conseguenze negative, tra le quali obesità, nervosismo, cattiva digestione, disturbi del sonno e infiammazione.

Infiammazione e tumore

Il nostro sistema immunitario forma uno scudo difensivo e una delle sue armi più potenti è l’infiammazione, un potente mezzo per eliminare dei nemici come batteri e sostanze chimiche irritanti. Ma un’infiammazione prolungata favorisce la crescita dei tumori.

Cominciamo dal modo in cui normalmente inizia una infiammazione. La nostra pelle costituisce la prima linea di difesa contro gli invasori. Ma ogni volta che questa barriera viene infranta, per il sistema immunitario inizia la battaglia e le cose diventano serie. Quando i batteri entrano nel corpo attraverso una ferita, le cellule del sistema immunitario (i “globuli bianchi”) arrivano al fronte e formano uno sbarramento per questi visitatori indesiderati. Queste espertissime forze militari di élite bersagliano gli intrusi con sostanze chimiche tossiche, colpiscono la loro superficie o addirittura li divorano. Dall’esterno, percepiamo questa battaglia con arrossamento, gonfiore e sensazione di calore e prurito.

È una battaglia terribile, ma che termina rapidamente. Quando il nemico viene ucciso o costretto ad arrendersi, arrivano dei segnali che sollecitano le cellule immunitarie vittoriose a tornare al campo base. Poi i reparti addetti alla riparazione e al recupero si muovono per poter completare il processo di guarigione. Si forma una crosta, la pelle ricresce e in poco tempo tutto torna come prima. Ma anche se potremmo non essere in grado di vivere senza di essa, un’infiammazione eccessiva può causare dei gravi danni. L’infiammazione cronica e persistente è alla base di una serie di problemi di salute. E dopo aver trovato delle cellule immunitarie nei campioni di tumore, Rudolf Virchow è stato il primo a chiedersi se l’infiammazione potesse anche contribuire allo sviluppo del cancro. Purtroppo aveva ragione: molte malattie infiammatorie croniche (come la pancreatite e il morbo di Crohn) possono aumentare il rischio di cancro; e i tumori causati da agenti infettivi (come il cancro allo stomaco causato dall’infezione da Helicobacter pylori o il cancro al fegato causato dall’infezione da virus dell’epatite B o C) hanno una caratteristica: l’infiammazione cronica.

Ma come fa l’infiammazione a diventare cancro?

Quando un minuscolo tumore inizia a crescere, può eliminare dell’ossigeno e delle sostanze nutritive dal suo ambiente circostante. Le cellule tumorali rilasciano delle tracce chimiche che attirano delle cellule immunitarie chiamate macrofagi e granulociti che si infiltrano nel tumore. Una volta al suo interno queste cellule secernono delle molecole (chiamate citochine) che danno il via alla crescita di vasi sanguigni che trasportano l’ossigeno e le sostanze nutritive di cui hanno bisogno. Altre citochine promuovono la crescita di un “cuscino” cellulare, su cui poggia il tumore. Nel frattempo, altre cellule infiammatorie irrorano il tumore con delle molecole (i radicali liberi) che danneggiano ulteriormente il loro DNA. L’infiammazione potrebbe anche dare il via alle metastasi producendo delle sostanze chimiche che fanno in modo che le cellule tumorali attacchino le molecole che si trovano nel loro ambiente circostante. In altre parole la fase iniziale del tumore utilizza l’infiammazione per accelerare la progressione verso il cancro vero e proprio.

Quindi sta diventando sempre più evidente che il bloccare l’infiammazione giocherà un ruolo importante nella prevenzione e nel trattamento del cancro.

La risposta infiammatoria del corpo è essenziale per la guarigione. Questa risposta dice al sistema immunitario di inviare i globuli bianchi e delle sostanze chimiche per aiutare a combattere le infezioni o riparare un danno. Ma quando l’infiammazione persiste o quando il vostro corpo innesca una risposta infiammatoria quando non c’è un’infezione o una ferita, c’è motivo di preoccupazione. 

(scienceblog.cancerresearchuk.org)

La buona notizia è che possiamo ridurre l’infiammazione cronica e ridurre il rischio di cancro.

Le cause dell’infiammazione

Ci sono molti fattori che possono portare all’infiammazione, come ad esempio alcuni farmaci, l’esposizione a sostanze irritanti, il fumo e il consumo di droghe, il consumo di carne, stati di nervosismo, obesità, mancanza di esercizio fisico, e scelte dietetiche sbagliate.

Esistono anche alcuni tipi di alimenti che possono causare o peggiorare l’infiammazione: zucchero, sale, carboidrati raffinati, alcol, carne, i grassi idrogenati e i cibi piccanti, fritti o pesanti da digerire.

Lo zucchero e tutti gli alimenti che innalzano il tasso di zuccheri nel sangue predispongono all’infiammazione. In questa categoria vanno incluse tutte le bevande gassate e i succhi di frutta dolcificati.

Il glutine è una proteina contenuta in cereali come grano, orzo e farro che può essere causa di intolleranze alimentari e di patologie. Inoltre si ritiene che un consumo eccessivo di prodotti contenenti glutine possa provocare una eccessiva infiammazione e acidificazione dell’organismo.

Secondo alcuni anche patate e solanacee (patate, pomodori, melanzane, peperoni) aumenterebbero l’infiammazione.

Anche il consumo eccessivo di prodotti caseari, come latte, burro, yogurt e formaggi, può provocare stati infiammatori nel nostro organismo. Questo soprattutto a causa dei residui di antibiotici somministrati agli animali negli allevamenti.

Alcuni alimenti antinfiammatori

Acqua, limone, malva, camomilla, frutti di bosco, ciliegie, anguria, melone, carciofi, spinaci, insalate, cavoli, cetrioli ravanelli, broccoli zucchine, avocado, curcuma, semi di lino, kamut, ghi.

E’ importante bere molta acqua in quanto essa può eliminare le tossine e altre sostanze irritanti dall’organismo.

Quella che abbiamo presentato è una lista certo non completa degli alimenti antinfiammatori e dei meccanismi dell’infiammazione. Per una terapia preventiva e curativa consultate sempre un medico esperto ed onesto e osservate i segnali del vostro corpo.