Da adolescente, avevo molti sogni mondani, ma ho scelto i miei obiettivi secondo i desideri di mio padre. Nel 1998 era arrivato il momento in cui sarei stato per la prima volta con lui sull’altare. Ero incredibilmente nervoso al pensiero di diventare il più giovane Goswami a servire Radharamanji. Mio padre mi seguiva ad ogni momento. Prima ho fatto il bagno e poi ho indossato un nuovo filo brahminico (janehu), seguito da un dhoti rosa (un indumento tradizionale che si indossa nella parte inferiore del corpo) e da un duppatta (scialle). In quel giorno epocale ho sentito dentro di me così tanta beatitudine; finalmente avrei potuto toccare i piedi di loto di Shri Radharamanji e prendere parte al Suo servizio!

Sono uscito di casa con i miei aiutanti e mi sono diretto verso il tempio. Il mio Guru Maharaj mi stava aspettando all’altare e mi ha detto: “Chandan, lavati i piedi perché sei venuto qui a piedi nudi, poi lavati le mani perché hai toccato porte e muri e poi sciacquati la bocca.” L’ho seguito e mi sono seduto davanti a lui. Ora sarebbe iniziato l’apprendimento. Ho segnato il corpo con il gopi chandan tilak. Poi mi ha coperto il capo con un gamcha (l’equivalente indiano di un asciugamano) e mi ha detto di toccargli il dito del piede sinistro con la mano destra e il dito del piede destro con la mano sinistra. Queste sono le usanze dell’iniziazione.

I Goswami di Radharaman ricevono due iniziazioni, la prima durante il rituale detto Upnayan e la seconda il primo giorno in cui si serve Radharamanji. Quindi ho preso la mia seconda iniziazione e il mio Guru Mantra, e dopo aver fatto delle offerte al mio Guru, mi è stato chiesto di fare shastang pranaam (rendere omaggio con tutto il mio corpo) a Shri Radharamanji e mi è stato detto di entrare nella stanza della Divinità con il piede destro. Alla presenza di quattro Goswami e del mio Guru Maharaj, ho fatto il mio primo passo nella stanza della Divinità! Come spesso accade a Vrindavan, era andata via la corrente e quindi sono state accese delle candele. Oh Signore! Il mio amato era di fronte a me. Incredibile! I battiti del mio cuore andavano veloci come al decollare di un missile. Ma mi sentivo strano. La stanza della divinità era molto sporca e mi rattristava alquanto pensare che il mio Radharamanji stesse vivendo così. Tutti i Goswami non perdevano tempo a istruirmi chi a sinistra, chi a destra e chi al centro, e il mio umore era sceso. Eppure ero felice ed ero assorto in Radharamanji che ora vedevo da vicino, come non lo potevo vedere prima. E’ stata un’esperienza molto fortunata e che non può essere spiegata a parole.

Ho dovuto lavarmi di nuovo le mani nella sua stanza. Una volta dentro, non ci è permesso toccare niente all’esterno. Se usciamo dalla stanza della divinità e tocchiamo anche solo il cancello o le tende della stanza delle divinità, dobbiamo lavarci le mani, secondo le regole del servizio di Shriji.

Quando al mattino mi è stato chiesto di eseguire lo Sringar Arati, tutto il mio corpo tremava! Non avevo idea di come avrei eseguito l’arati di fronte a centinaia di devoti. E se commetto un errore? Tutti rideranno di me. Ricordo di essermi pentito di quanto mi importasse di più quello che avrebbero pensato i devoti invece di dare la mia concentrazione a Shri Radharamanji e di compiacerLo con il mio corpo, la mia mente e le mie azioni.

Sull’altare mi sentivo a disagio. Cinque Goswami mi stavano istruendo su come dovevo offrire l’arati e mentre cercavo di capire tutto, la mia attenzione si era allontanata dal mio Amato. Ho dovuto ricompormi per il rituale dell’arati. Quando le campane del tempio hanno iniziato a suonare, le tende si sono aperte ed è cominciato l’arati. Eppure in qualche modo non riuscivo a uscire da quello stato d’animo malinconico. Tenevo la campanella nella mano sinistra e la lampada dell’arati era nella mano destra. Quando ho iniziato a concentrarmi sui movimenti della lampada attorno a Radharamanji, non sono stato in grado di coordinare il suono della campanella e quando mi stavo concentrando sulla campanella, la lampada dell’arati non si muoveva. Ero confuso, ma incapace di fare qualcosa a riguardo; le mie gambe tremavano completamente! I battiti del cuore stavano accelerando, campanella e arati erano scoordinati e i cinque Goswami non mi lasciavano in pace. Tutte queste istruzioni e l’aspettativa di essere perfetto il primo giorno avevano solo aumentato la mia ansia.

L’arati era terminato e ancora i Goswami continuavano a mostrarmi ogni cosa all’interno della stanza della Divinità. Dentro di me pensavo: “E’ il primo giorno, perché non possono andarci piano? Sono giovane e non posso imparare tutto il primo giorno!”

Finalmente arrivò per Radharamanaji il momento del Suo sontuoso pranzo (Rajbhoga) insieme alla Sua amata Shri Radha. Era l’occasione perfetta per riprendermi da quello che era appena successo, anche se non ero sicuro di come avrei potuto fare. Ho dovuto ricompormi. Ho iniziato a meditare sui Suoi piedi di loto e su come mi era apparso in questo giorno speciale. Oggi la mia vita è cambiata veramente e non sarebbe mai più stata la stessa. Ho iniziato a cantare il mio Guru Mantra e senza molti sforzi il mio umore si è risollevato. L’amore e l’ispirazione hanno iniziato a sbocciare dentro di me. Ho sentito una nuova ondata di energia per poter compiere il Suo ultimo arati del mattino (Rajbhoga arati) prima che a mezzogiorno si chiudesse il Tempio. Ora Radharamanji era seduto con Shri Priyaju. Cantando il mio Guru Mantra mentre guardavo il suo bel viso di loto, ho iniziato l’arati. Ho notato un sorriso molto mistico sul Suo viso di loto. La mia piena concentrazione era su di Lui. E magicamente, la campanella e la lampada dell’arati si stavano muovendo all’unisono. Tutti erano immersi nella beatitudine e gli anziani sono rimasti piacevolmente sorpresi dal vedere che un nuovo e giovane Goswami eseguisse un arati così serenamente.

Ho anche notato che non stavo più tremando. Come sono riuscito a fare l’arati? In tutta quella confusione, guardavo Radharamanji e ho compreso il significato del Suo sorriso misterioso. O Radharaman! Quel giorno sono diventato pienamente consapevole del potere del Guru Mantra e del Tuo potere. Dentro di me c’è solo gratitudine perché mi hai permesso di servirTi in così giovane età. Solo le Tue benedizioni possono proteggermi sempre. Ti amo. Sei la mia stessa vita. Jai Radharaman!

Chandan Goswami (da Shriradharaman.com,  Chandan Goswami official website)

Ringraziamo di cuore Gaudiya Peethadhishwar Shri Chandan Goswami Maharaj per averci dato gentilmente il permesso di pubblicare questo suo articolo e alcune foto del suo sito web. Shri Chandan Goswami discende da una delle famiglie dedicate all’adorazione della Divinità di Shri Radharaman, nel suo antico tempio, nella città santa di Vrindavan. E’ il 14 ° nel lignaggio dei guru dello stesso Shri Chaitanya Mahaprabhu, passando da Gopal Bhatta Goswami, che per prima adorò la Divinità auto manifestata di Shri Radharamanji. E’ anche uno insegnante dedicato della filosofia del bhakti yoga, viaggia tenendo conferenze e ha scritto diversi libri.